Pomigliano: Fiat aiuta per il 15% il Pil
Gli analisti valutano che l’investimento Fiat a Pomigliano muoverà l’indotto e inciderà fino al 15% del Pil della provincia di Napoli
Secondo un calcolo compiuto da analisti del settore automotive, l’investimento Fiat a Pomigliano d’Arco potrebbe pesare per il 15% sulla produzione del Pil della provincia di Napoli. Una percentuale ragguardevole, che dà l’idea di quanto importante sia stato il piano industriale elaborato da Marchionne.
I calcoli sono presto fatti: l’investimento da 700 milioni garantisce la produzione che serve per pagare gli stipendi a 5.500 dipendenti – 185 milioni lordi l’anno – e rifornire l’indotto in cui lavorano 6.500 persone che percepiscono 218 milioni di euro. Ma non è tutto, dato che c’è un fatturato indiretto fatto di attività commerciali che è stato stimato in 275 milioni di euro.
Facendo una rapida somma, la decisione del Lingotto di costruire la nuova Panda nel Bel paese porterà a un giro di affari di 680 milioni di euro. Non dimentichiamo poi di aggiungere i 700 milioni investiti e i milioni di euro derivanti dalla decuplicazione del numero di auto prodotte, che contribuiscono all’aumento del valore aggiunto: in tal caso, si arriva a rappresentare il 15% del Pil della provincia di Napoli che – dati della Banca d’Italia – nel 2009 è stato di 12 miliardi di euro.[!BANNER]
A questo punto, “l’operazione Panda” non è più soltanto riferita a un’auto ma riguarda la reindustrializzazione di un’intera zona d’Italia in tempi relativamente brevi, con ricadute che si potranno valutare nel giro di uno o 2 anni al massimo.
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