Auto aziendale: chi ne abusa, paga

Una sentenza della Cassazione ha stabilito che in caso di danno all’auto aziendale utilizzata (con permesso) per uso extralavorativo, paga chi guida

Se l’auto aziendale ha un incidente durante l’uso extralavorativo, su chi cade la responsabilità? In altre parole: chi paga i danni? Sulla questione è intervenuta la Corte di Cassazione, dato che oggi – sempre più spesso – le aziende mettono a disposizione dei dipendenti un’auto aziendale per svolgere le mansioni di lavoro.

La Suprema Corte è stata molto chiara: ha escluso che rientrasse nei doveri di ordinaria diligenza del datore di lavoro (ex art.1227, comma 2, codice civile) la stipulazione di un contratto di assicurazione idoneo a eliminare o ridurre il rischio del dipendente di dover rispondere patrimonialmente degli errori commessi, in particolare con una copertura assicurativa completa e più ampia rispetto a quella obbligatoria nella circolazione degli autoveicoli, non imponendo la citata disposizione attività gravose e comportanti rischi e spese.[!BANNER]

L’autorizzazione a usare l’autoveicolo al di fuori degli incarichi di lavoro è irrilevante una volta accertato il fatto colposo del lavoratore nella causa del danno e cioè la violazione di obblighi di diligenza nell’utilizzo della vettura affidata (Cassazione n.5286/2007).

In altre parole: chi provoca un danno all’automezzo affidatogli ne risponde in proprio, anche se è stato autorizzato dalla azienda all’uso extralavorativo del mezzo, ed è responsabile per i danni colposi o dolosi prodotti al veicolo ed è tenuto, ai sensi dell’art.2043 codice civile, a risarcire il datore di lavoro.