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Addio a George Barris: inventò le Custom e la "Batmobile"

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 9 nov 2015
Addio a George Barris: inventò le Custom e la
A 89 anni è scomparso George Barris, creatore della sottocultura custom e hot rod. Batmobile, Generale Lee, Kitt fra le sue "special" più celebri.

A 89 anni è scomparso George Barris, creatore della sottocultura custom e hot rod. Batmobile, Generale Lee, Kitt fra le sue “special” più celebri.

Il mondo del cinema e gli appassionati di elaborazioni ora sono rimasti senza uno dei più fantasiosi e prolifici creatori di “special”: George Barris, scomparso giovedì sera nella sua casa di Encino (California): aveva 89 anni. L’annuncio è stato dato dal figlio Brett nel proprio profilo Facebook; la notizia è stata poi confermata da Edward Lozzi, portavoce di Barris Kustom Industries, la factory creata da George Barris per mettere in pratica le indicazioni che gli giungevano dagli autori di film e telefilm che dedideravano avere, nei ruoli di coprotagoniste, vere e proprie “one – off”; ma anche i desideri di appassionati e facoltosi che volevano possedere nel proprio garage qualcosa di veramente unico. Fra le realizzazioni più celebri uscite dalla factory californiana di George Barris, ricordiamo la Lincoln Futura del 1955 che negli anni 60 divenne la leggendaria “Batmobile“, la Pontiac Gto “Monkeemobile”, la Oldsmobile del 1921 dei “Beverly Hillbillies”, la hot – rod “Drag – u – la” dall’abitacolo a forma di bara, un gran numero di dune buggy e, in tempi più recenti, la Dodge Charger “Generale Lee” di “Hazzard”, la Ford Gran Torino di “Starsky & Hutch” e la Pontiac Firebird Trans AmKitt” di “Supercar“.

Barris, pioniere della customizzazione, è una figura simbolo nella sottocultura californiana di custom e hot-rod. Nato il 20 novembre 1925 a Chicago, crebbe a Roseville, un sobborgo di Sacramento. Appassionato di automobili fin dall’infanzia, già alla fine degli anni 40, insieme al fratello Sam, personalizzò la sua prima vettura, una Buick berlina del 1925 acquistata dal padre per pochi dollari: il lavoro, in quell’occasione, consistette nell’applicazione di una tinta carrozzeria in arancione e blu, coprimozzi e finiture in metallo modellati da vecchie pentole e coperchi. Barris aprì il suo primo negozio, a Los Angeles, nel 1944, e fu da lì che la sua fama di “customizzatore” crebbe, non soltanto fra gli “addetti ai lavori” della vicina Hollywood – ricordiamo, fra le decine di “one – off” realizzate per il mondo della celluloide, la Mercury guidata da James Dean in “Gioventù Bruciata” – ma anche nel dorato jet set a stelle e strisce: la Cadillac Fleetwood del 1960 per Elvis Presley, la Rolls-Royce “tutta d’oro” per Zsa Zsa Gabor, fino a una specialissima vetturetta da golf per Bob Hope.

Con il passare del tempo, l’aumento del prezzo dei carburanti e le nuove tecnologie informatiche (che permettono la realizzazione “virtuale” di special e custom), l’opera completamente artigianale di George Barris si è via via ridotta, ma non azzerata del tutto: fra le interpretazioni più recenti, vanno ricordate una edizione personalizzata di Toyota Prius (2010), allestita dietro specifica richiesta del “New York Times“, e una Chevrolet Camaro, sempre nel 2010. E’ da notare, a conferma della fama che George Barris aveva saputo costruirsi in oltre mezzo secolo di attività, la clamorosa cifra ottenuta nel 2013 dalla “Batmobile“, battuta all’annuale asta Barrett – Jackson a Scottsdale (Florida) per 4.620.000 dollari, corrispondenti a circa 4.300.000 euro.

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