Affonda portacontainer: a picco un carico di Audi e Porsche
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Lo scorso 12 marzo, un incendio divampato a bordo della portacontainer “Grande America” della flotta Grimaldi (partita da Amburgo alla volta di Casablanca), mentre il cargo si trovava al largo del Golfo di Biscaglia – circa 140 miglia a sud ovest di Brest (Oceano Atlantico) – ha causato la perdita di oltre 2.000 autovetture dirette in Brasile: in gran parte Audi A3, A5, Q7, RS4 ed RS5; ma anche un lotto di Porsche, nello specifico alcune 718 Cayman, Boxster e Cayenne e quattro Porsche 911 GT2 RS, modello fra i più performanti nella lineup di Zuffenhausen: commercializzata in 1.000 unità nel 2017, con prezzi che partivano da 260.000 euro (sebbene il prezzo indicato a Francoforte 2017 per il mercato italiano di un esemplare della GT2 RS sfiorasse i 294.000 euro), l’intera “tiratura” della “Cavallina” da 700 CV sprigionati dall’unità 6 cilindri boxer 3.8 biturbo (valore che ne fa la 911 più potente di sempre) era andata esaurita in breve tempo. Gli appassionati ricordano il primato assoluto fra le vetture di serie ottenuto lo scorso anno al Nurburgring: 6’47”3, ad una media di 184,11 km/h.
Un’ultima “partita” di Porsche 911 GT2 RS, destinata appunto al Brasile, era stata imbarcata sul cargo Grimaldi, per raggiungere i rispettivi proprietari in trepida attesa. I quali resteranno a bocca asciutta: le loro preziose GT2 RS sono, infatti, tutte affondate.
Alcune fonti Web, a questo proposito, riportano una lettera che la filiale brasiliana di Porsche ha inviato ad un cliente che attendeva l’arrivo della propria GT2 RS e che, invece, con tutta probabilità non riuscirà a recuperare (né lui, né nessun altro: la supercoupé giace a 4.600 metri di profondità). Nel testo della lettera, i dirigenti Porsche brasiliani informano che, tenuto conto della particolarità del problema, la produzione di Porsche GT2 RS, ufficialmente conclusasi lo scorso febbraio e che in circostanze “normali” non sarebbe stata ripresa, verrà al contrario nuovamente avviata. Si parla di aprile, in tempo per assicurarne la consegna a giugno.
L’intero equipaggio della nave, formato da 27 persone, è stato messo in salvo dalle squadre di soccorso spagnole e francesi che da giorni operano sul posto, alle quali si è aggiunto il rimorchiatore spagnolo Alonso de Chaves, salpato da Gijon (Spagna), specializzato in antinquinamento. E se i neo-clienti Porsche al di là dell’Atlantico avranno di che essere soddisfatti (per quanto, in questi casi, le assicurazioni sanno fare il loro mestiere…), ben diversa è la preoccupazione suscitata a livello mondiale per la fuoriuscita di olio pesante dai contenitori (ve ne erano ben 200 tonnellate): la chiazza che ha inquinato l’oceano Atlantico è visibile ad occhio nudo. Le operazioni di bonifica proseguono senza sosta.
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