Al Salone di Los Angeles la Ford GT40 che vinse a Le Mans 1966
La progenitrice dell’attuale Ford GT sarà esposta al Salone di Los Angeles: realizzata da Carroll Shelby, fu protagonista di una storica tripletta.
Ford torna sui propri passi sportivi. A cinquant’anni dalla storica vittoria assoluta alla 24 Ore di Le Mans, che coincidono, nel “2016 a scacchi” per l’Ovale Blu, con il successo ottenuto nella categoria GTE alla 24 Ore della Sarthe con la recentissima Ford GT in procinto di debuttare sul mercato con il primo lotto di 250 unità programmate dai vertici di Dearborn (visto il successo di prenotazioni ricevute, lo scorso agosto Ford ne ha deciso un ampliamento di produzione), lo stand Ford al Salone di Los Angeles (in programma da venerdì 18 a domenica 27 novembre) esporrà una delle vetture che maggiormente hanno caratterizzato l’impegno Ford nel motorsport: la Ford GT40.
In particolare, la vettura che farà bella mostra di se a Los Angeles è la coupé contrassegnata dal numero di telaio P/1046, che racconta di competizioni come poche. La MkII sviluppata da Carroll Shelby e portata in gara, vittoriosamente, dall’equipaggio “tutto Kiwi” composto da Bruce McLaren e Chris Amon (la nazionalità neozelandese venne ulteriormente rafforzata dalla livrea “All Black” e dai piccoli monogrammi Kiwi presenti sulle fiancate), fu protagonista, alla bagnata edizione di Le Mans 1966, di un memorabile “uno – due – tre” sulla linea del traguardo insieme alle GT40 di Ken Miles – Denny Hulme e Ronnie Bucknum – Dick Hutcherson: la tripletta che consegnò alla storia il “successo di dispetto” da parte di Ford nei confronti del “ribelle” Enzo Ferrari che alcuni mesi prima aveva clamorosamente chiuso qualsiasi possibile trattativa di cessione del marchio di Maranello al gigante dell’Ovale Blu. E, nei mesi immediatamente successivi, ispirazione dell’altrettanto storico arrivo in parata delle Ferrari 330P4 a Daytona 1967.
Dopo la vittoria alla 24 Ore di Le Mans 1966, la Ford GT40 MkII “P/1046” venne acquisita dalla scuderia Holman – Moody (team del North Carolina specializzato nella preparazione dei modelli Ford destinati alla serie Nascar), che ne modificò le linee dotando la vettura di una nuova “coda tronca” e la schierò al via della 24 Ore di Daytona 1967 per Denny Hulme e Lloyd Ruby: l’esperienza si concluse con una uscita di strada conseguente a un guasto al cambio. Successivamente, per la vincitrice di Le Mans 1966 ebbe inizio – come per molte altre vetture destinate all’impiego agonistico – una lunga esistenza trascorsa nelle mani di diversi proprietari.
L’ultimo atto (in ordine di tempo) che ha visto protagonista la Ford GT40 MkII telaio P/1046 è stato l’acquisto della gloriosa coupé da parte degli specialisti di RK Charlotte, atelier con sede nella più popolosa città del North Carolina specializzato in restauro di auto storiche di grande prestigio. I termini dell’aqcquisizione non sono stati del tutto chiariti (si è parlato di 13 milioni di dollari). La vettura è stata sottoposta a un’operazione di maquillage e, lo scorso agosto, è stata fra le protagoniste del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach. Proprio l’evento che, fra gli appuntamenti in programma, vede l’annuale asta RM Sotheby’s di Monterey, dove nell’edizione 2016 è stata “battuta” la Ford GT40 MkI telaio P/1057.
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