Alfa Romeo 159: fu davvero un errore?
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Ecco perché la 159 non è considerata dai puristi una “vera Alfa”
“La 159 è stata un errore”. Così nel lontano 2010, lo stesso Marchionne definì l’Alfa 159. Un eccesso di autocritica da parte dell’amministratore delegato, oppure la reale consapevolezza di aver sviluppato un progetto sbagliato? Cerchiamo di capire perché, a differenza della nuova Giulia, la 159 non è considerata da molti una “vera Alfa”.
Questione di trazione
Il primo elemento che prendiamo in considerazione è la trazione. La 159 è una trazione anteriore, così come lo era stata la 156. Questo la pone al di fuori dalla tradizione delle berline sportive, in particolare delle berline Alfa. Come abbiamo approfondito recentemente, la trazione anteriore presenta diversi vantaggi progettuali, ma non è adatta ad una vettura pensata espressamente per esaltare la guida sportiva. Il comportamento dinamico ne risente inevitabilmente, nonostante un assetto molto stabile e sospensioni sopraffine (anteriori a quadrilatero alto e posteriori a bracci multipli).
Design: bellissima, ma gli interni…
La matita di Giugiaro ha disegnato una carrozzeria filante ed aggressiva, soprattutto nella parte anteriore. I gruppi ottici sottilissimi e il classico scudetto Alfa le regalano uno “sguardo” degno di un felino pronto ad attaccare. Dal punto di vista del design la 159 non ci sembra affatto un errore. Anzi, probabilmente delle linee così tese nel frontale non si vedranno quasi più, a causa dei [glossario slug=”crash-test”] per i pedoni che impongono ai progettisti superfici più “morbide”. Inoltre, la silhouette della 159 è stata ulteriormente esaltata dalle livree Carabinieri e Polizia. Davvero molto belle.
Diverso il discorso negli interni, che apparirono fin dal debutto piuttosto datati nel layout della plancia e caratterizzati da assemblaggi di scarsa qualità (migliorata con il restyling del 2008).
Il peso della sicurezza
Un altro aspetto dibattuto sulla 159 è il suo peso. La massa risultava elevata per ottemperare alle normative sulla sicurezza – la vettura ottiene le ambite 5 stelle nei [glossario slug=”crash-test”] Euroncap – attraverso l’uso massiccio di acciai altoresistenziali. In particolare, su una vettura con velleità sportive, il problema consisteva nel peso rapportato alla potenza delle motorizzazioni destinate al grande pubblico (1.9 JTDm 120 e 150 CV, 2.0 JTDm 136 CV), che apparivano decisamente sottopotenziate. Per ottenere prestazioni interessanti (0-100 km/h in 8,2 secondi) bisognava scegliere il 2.4 JTDm da 200 e 210 CV, che risultava però molto penalizzante dal lato dei consumi.
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