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Alfa Romeo in Formula 1? Solo una battuta...

Di Fabrizio Brunetti
Pubblicato il 21 dic 2015
Alfa Romeo in Formula 1? Solo una battuta...
Certo che gli piacerebbe, ma nessuno meglio di Marchionne sa che sarebbe costoso, inutile, anzi addirittura controproducente.

Certo che gli piacerebbe, ma nessuno meglio di Marchionne sa che sarebbe costoso, inutile, anzi addirittura controproducente.

La buona notizia è che “stiamo pensando” ad un ritorno dell’Alfa alle corse. La coda dell’intervento di Marchionne in casa Ferrari invece, ovvero che il ritorno possa avvenire in F1, allo stato attuale delle cose è solo una battuta.

Probabilità molto concreta la prima, il ritorno del marchio del Biscione alle corse, che fanno così parte del suo Dna e della sua gloriosa memoria storica, è logica, utile e coerente con l’obiettivo di restituire al marchio il lustro che merita.

Ora, poiché Alfa Romeo è sinonimo di sportività, sarebbe un controsenso che fosse assente dalle competizioni, anzi è necessario che sia presente, e vincente, in un una disciplina motoristica di grande ritorno mediatico.

Qual è la massima categoria dello sport automobilistico? Naturalmente la Formula 1. Ma la protagonista assoluta della massima formula è la Ferrari, come dicono tutti una formula 1 senza la Ferrari sarebbe contro natura.

Né è immaginabile che un’eventuale Alfa F1, o una scuderia figlia, come Toro Rosso rispetto a Red Bull, fosse solo fornitore di motori, che sarebbero poi, per evidenti  motivi di costo, gli stessi o quasi delle Ferrari.

Inoltre la presenza delle due, Alfa e Ferrari, nello stesso campionato oscurerebbe entrambe; a fronte di costi comunque alti, tutti sarebbero  convinti che l’eventuale Alfa F1 non sarebbe che una Ferrari rimarchiata.

Insomma costi e complessità certi, ritorno difficile, e l’operazione rischierebbe addirittura di diventare un boomerang se i risultati della seconda “rossa” fossero deludenti o da comprimaria.

Dunque l’unica possibilità che torni un’Alfa Romeo in Formula 1 sarebbe solo se la Ferrari, delusa dai continui scontri su vertici, diritti e regolamenti, facesse quello che minaccia da anni e abbandonasse la F1 per quelli che erano una volta i prototipi e che nella nuova veste di Campionato del Mondo Endurance ha già come protagonisti Audi, Toyota, Nissan, Porsche.

Le macchine e le gare – regina la 24 h di Le Mans – sono spettacolari, il confronto tecnico ed agonistico entusiasmante, il ritorno mediatico ancora lontano da quello della F1 ma in forte crescita e di certo, come in parte già avvenuto col ritorno di Porsche dal 2014, un ingresso della Ferrari nel Mondiale farebbe da fantastico volano alla notorietà e visibilità degli eventi.

La Ferrari peraltro, dagli anni ’50 all’inizio degli anni ’80, ha avuto nei prototipi una notorietà almeno uguale a quella della Formula 1 e quindi sarebbe a tutti gli effetti un ritorno storico e clamoroso, che lascerebbe ad Alfa Romeo il posto in F1.

Ecco questa  secondo me è l’unica possibilità concreta, almeno se si fosse in  grado di sostenerne i costi, di vedere un ritorno di Alfa Romeo in F1. Molto più probabile invece entrare appunto nel Mondiale Endurance o nei campionati che sono più vicini nell’immagine alle vetture di produzione, il DTM ad esempio o comunque il progetto di un Campionato europeo o mondiale delle “Turismo” che tanto seguito ebbero negli anni ’60 e che tanta gloria assicurarono alla mitica Giulia GTA.

Certo l’Alfa vinse il primissimo mondiale F1  con l’Alfetta 159 nel 1950, ma credo che la memoria storica del marchio sia più legata all’immagine di  Giulietta SZ, Giulia Super, GTA, TZ1 e TZ2, alle 33 prototipo, fino al mondiale vinto dalla 33 TT12, alle DTM 155 e 156. Insomma Endurance o Turismo mi sembrano più vicini all’immagine sportiva del Biscione e più direttamente identificabili con la linea di prodotto.

Se alle parole seguiranno fatti, a breve si dovrebbero definire categoria d’ingresso e strategia, nel 2017 prima stagione sperimentale d’assaggio, nel 2018 le Alfa Romeo sulle piste di tutto il mondo.

Come ha detto Marchionne “è incredibile come l’Alfa Romeo sia nel cuore della gente”; deve esserci anche, e col ruolo che merita, sui circuiti più importanti, a confrontarsi da vincente con i più forti.   

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