I tecnici di Solihull e gli esperti di guida all-terrain dell’IFRC hanno condotto una nuova fase di prova in vista del suo debutto sul mercato.
Resta “camuffata”, tuttavia si esprime nel proprio habitat naturale: la nuova generazione di Land Rover Defender, già protagonista nelle scorse settimane di un debutto dinamico (Goodwood Festival of Speed), prosegue il piano di sviluppo, questa volta in ambiente desertico e di montagna. Palcoscenico, le dune di sabbia ed i tornanti dell’autostrada Jebel Jais che si inerpica alla volta della cima più elevata degli Emirati Arabi: l’ambiente desertico mediorientale è stato, in questi giorni, al centro di una nuova fase di test condotta in partnership dai tecnici di Solihull incaricati della realizzazione del progetto e dagli esperti di guida all-terrain della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, la cui sede principale è a Dubai.
I primi dettagli tecnici
Sabbie, salite ripide, pendenze trasversali particolarmente impegnative e creste cieche – ovvero gli elementi che più caratterizzano le zone fuoristrada della regione -, affrontate con temperature di oltre 40° C e, in ultimo, i tornanti dell’autostrada Jebel Jais che si elevano fino a sfiorare 2.000 m di quota, hanno rappresentato un nuovo gravoso banco di prova per Defender “new gen”, riguardo alla risposta del veicolo sui percorsi fuoristrada maggiormente impegnativi così come al collaudo della vettura in termini di maneggevolezza e di comfort. “Land Rover è fiera di sostenere l’opera di IFRC – dichiara il direttore esecutivo della Divisione Product Engineering di Jaguar Land Rover, Nick Rogers – Dal 1954 i nostri veicoli hanno consentito di raggiungere le comunità più lontane e vulnerabili, aiutandole a diventare più resilienti, e contiamo che la nuova Defender saprà tenere alta questa tradizione”. “Le dune del Dubai sono il luogo ideale per confermare che questa è la più capace Land Rover mai prodotta. Monta pneumatici che arrivano a 815 mm di diametro, con larga superficie di contatto. Inoltre, l’esclusivo sistema di controllo della trazione monitora il terreno e modifica le regolazioni del veicolo di conseguenza; questa combinazione rende la nuova Defender fantastica sulla sabbia, e altrettanto godibile su strada”.
Land Rover da 65 anni a fianco di IFRC
Il test a Dubai, rende noto il management di Solihull, è stato organizzato anche per celebrare il rinnovo triennale della partnership globale fra Land Rover e la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa: un rapporto che dura dal 1954, all’epoca cioè dell’entrata in servizio dell’allora prima serie di Land Rover nella regione come dispensari mobili. Nel presente 2019, l’organizzazione compie cento anni: per il prossimo triennio, obiettivo dichiarato da Land Rover sarà di “Sostegno alle iniziative di preparazione e di risposta alle calamità in Paesi quali India, Messico ed Australia”. “La Croce Rossa aiuta ogni anno milioni di persone in difficoltà, in quasi tutti i Paesi del mondo. Operiamo nei luoghi più inaccessibili della Terra, spesso su terreni molto difficili; per questo le nostre squadre devono poter affrontare qualsiasi situazione. Siamo orgogliosi di essere partner Land Rover dal 1954, e di mettere alla prova la nuova Defender, poiché insieme riusciremo a raggiungere le comunità più vulnerabili del mondo, ovunque esse siano”, osserva Illir Causha, Team lead del reparto Global Fleet and Logistics di IFRC.
Oltre 1 milione di km di test
La prova di risposta dinamica del nuovo Defender lungo le dune del Dubai ha rappresentato l’ultima fase di avanzamento (in ordine di tempo) del programma di sviluppo per l’attesissimo “erede” del veicolo simbolo dell’offroad di oltremanica, del quale lo scorso maggio un esemplare-prototipo era stato svelato, un po’ a sorpresa, sulla homepage del sito Web corporate Jaguar Land Rover in qualità di testimonial degli Invitus Games 2020, e con la presenza del principe Harry. Ancora prima, si ricordano una prova sul circuito del Nurburgring e la settimana di test in Kenya, affrontata insieme agli esperti dell’Associazione ambientalista Tusk.
Nello specifico, il test svolto a Dubai dai tecnici Land Rover e dagli esperti IFRC porta ad “Oltre 1,2 milioni di km” l’ammontare delle prove su strada per la nuova generazione di Land Rover Defender: la presentazione è attesa entro fine anno; il debutto in produzione ed il “lancio” sul mercato è fissato per il 2020.
Motorizzazioni ancora top secret
In attesa di osservare “dal vivo” la nuova generazione di Land Rover Defender (la vedremo all’imminente Salone di Francoforte? Alla rassegna tedesca delle novità di mercato manca poco più di un mese – si svolgerà da giovedì 12 a domenica 22 settembre -, dunque è possibile che nei prossimi giorni se ne saprà di più), le anticipazioni finora raccolte permettono di individuarne le due “tradizionali” varianti di carrozzeria tre porte (passo corto) e cinque porte (passo lungo-station wagon), in identica corrispondenza con le conosciutissime versioni Defender “classiche”, ovvero 90 e 110. Le bocche, a Solihull, restano cucite in merito all’assortimento delle unità motrici: le indiscrezioni “captate” dal Web in questi mesi hanno suggerito che Land Rover Defender 2020 potrebbe portare in dote le motorizzazioni “Ingenium” turbodiesel 2.0 a quattro cilindri e 3.0 a sei cilindri in linea, oltre a corrispondenti versioni a benzina e (possibilità che indichiamo in virtù dei recenti orientamenti Land Rover e Jaguar, entrambi facenti capo al colosso indiano Tata Motors) un sistema di alimentazione ibrida. Staremo a vedere.