Sul mercato americano tra febbraio e marzo 2020 ad un costo, per i clienti USA, di 67.500 dollari.
La rivoluzione in Casa Chevrolet ha riguardato quella che è stata definita la “Ferrari” d’America, ovvero la Corvette, che ha sposato la filosofia del motore centrale per essere ancora più competitiva nel confronto con le concorrenti del Vecchio Continente. Ma dopo la coupé, ecco che per la versione estrema Stingray è arrivata la variante Cabriolet che cambia nella zona posteriore.
Si scopre in 16 secondi fino a 50 km/h
Rispetto alla versione con il tetto chiuso scompare il lunotto posteriore in vetro e arrivano due creste aerodinamiche, ma l’aspetto interessante è che non c’è stato bisogno di rinforzi strutturali perché la “Vette” di ottava generazione è stata sviluppata per essere una cabrio. Bastano 16 secondi per viaggiare a cielo aperto e l’operazione per ripiegare il tetto (che può essere scelto anche in carbon look) può essere compiuta fino a 50 km/h. Infatti, la copertura formata da due parti, viene ripiegata grazie all’azione di 6 motori elettrici di piccole dimensioni e non influisce sulla capacità di carico quando si viaggia con il vento tra i capelli.
Meccanica tradizionale che supera i 500 CV
Nessuna alchimia sottopelle, a rassicurare i puristi pensa il V8 6.2 aspirato dalla potenza di 497 CV che, grazie al pacchetto Z51, tocca quota 502 CV sfruttando lo scarico sportivo. Il cambio è un automatico ad 8 marce e prende il posto della trasmissione manuale, ma con la soluzione della doppia frizione e delle palette dietro il volante mira a non farlo rimpiangere.
Gli americani potranno guidarla tra febbraio e marzo 2020, e dovranno mettere in conto un prezzo superiore di 7.500 dollari rispetto alla variante coupé. Comunque, la richiesta di 67.500 dollari risulta decisamente allettante se si pensa alle sportive europee con caratteristiche simili. Infatti, con l’equivalente di 61.500 euro è difficile pensare di trovare qualcosa di meglio per chi ama le auto ad alte prestazioni.