Al Salone di Tokyo 2019, il marchio giapponese svela la quarta generazione della piccola monovolume che punta su versatilità e basse emissioni.
A quattro anni e mezzo dal debutto dell’attuale generazione (che venne esposta in anteprima al Salone di Ginevra 2015), Honda presenta la nuova serie della monovolume di taglia “compact” Jazz. Per l’occasione, il marchio giapponese, oltre ad un corposo aggiornamento che segue anche l’attuale tendenza all’elettrificazione, ne raddoppia la gamma: Honda Jazz di quarta generazione verrà proposta nelle due declinazioni “standard” e Crosstar, quest’ultima caratterizzata da un’immagine che strizza l’occhio al mondo “crossover” (da qui il nome), fascia di mercato ormai imprescindibile per i big player, e soprattutto in Europa dove da tempo il segmento dei veicoli “a ruote alte” (e “derivati”) assume un ruolo sempre più centrale. Il palcoscenico del vernissage della quarta serie di Honda Jazz è quello del Salone di Tokyo 2019: il suo ingresso in Europa è fissato per la metà del 2020. Più avanti saremo in grado di dettagliarne prezzi ed allestimenti: per il momento, gli occhi vengono puntati sul sostanziale upgrade meccatronico, che prevede il ricorso all’alimentazione ibrida, anch’essa di nuova generazione, che assume il nome “e:HEV”. Ma andiamo con ordine.
Corpo vettura: modifiche di dettaglio
Complessivamente, l’identità stilistica della “segmento B” di Honda che si prepara a fare il proprio ingresso sul mercato mantiene lo stile “pulito” dell’attuale terza generazione, sottoposta ad un “maquillage” nel 2017: se si escludono alcuni dettagli, come la parte frontale del veicolo, un aggiornamento nel disegno delle fiancate ed una nuova forma conferita alla fanaleria posteriore (adesso a sviluppo orizzontale), l’impostazione da piccola monovolume rimane sostanzialmente invariata. Da segnalare un importante upgrade “di struttura”: una nuova progettazione della scocca, finalizzata all’ottenimento di una più elevata rigidità torsionale ed allo spostamento della forza d’urto verso i fari anteriori ed i montanti parabrezza, ha permesso ai tecnici Honda di potere ridurre della metà lo spessore dei montanti parabrezza stessi. Un ottimo risultato ai fini della visuale in avanti, e che contribuisce a ridurre i fastidiosi “angoli ciechi”.
La declinazione crossover
Come accennato, la quarta serie di Honda Jazz dispone di una “sorella a ruote alte”: si tratta della variante Crosstar, dall’impostazione vagamente “crossover” sottolineata da specifici dettagli, quali i codolini passaruota, le modanature sottoporta ed i “fascioni” inferiori in resina grezza, le barre portatutto longitudinali al tetto, una combinazione cromatica dedicata, una leggera modifica alla calandra (qui più ampia) ed in una superiore altezza minima da terra.
Abitacolo: le novità hi-tech
All’interno, Honda Jazz 4 ripropone il principale atout del modello, vale a dire l’elevata abitabilità a bordo in rapporto alle contenute dimensioni esterne (la lunghezza “fuori tutto” si mantiene sui 4 m): una filosofia “alla giapponese” che nella “segmento B” di Honda si concretizza con il ricorso, fra gli altri, alla tecnologia “Magic Seats” in cui i sedili posteriori (inspessiti nella struttura) possono scorrere in senso longitudinale, possono ripiegarsi singolarmente od essere ribaltati in funzione delle specifiche esigenze di trasporto. I sedili anteriori, ridisegnati, presentano ora una “seduta” più larga. La modularità degli spazi interni è identica per le due configurazioni, allo stesso modo degli equipaggiamenti di bordo: Honda Jazz di quarta generazione presenta un nuovo disegno per la plancia ed un altrettanto nuovo modulo infotainment, a connettività wireless e con hotspot WiFi, e compatibile con gli standard Apple CarPlay ed Android Auto.
Dotazioni ADAS
I dispositivi di ausilio attivo alla guida installati a bordo di Honda Jazz 2020 fanno ricorso alla tecnologia “Honda Sensing” provvista di videocamera HD e ad elevata visuale in sostituzione del precedente modulo a telecamere e radar, in funzione di una individuazione più capillare dell’ambiente intorno al veicolo, ed in ordine di adottare fra gli altri i sistemi di riconoscimento banchine senza cordoli e segnaletica orizzontale. Un aggiornamento riguarda anche il sistema di frenata CMBS a riduzione di impatto, che ora presenta la funzione notturna per il rilevamento di pedoni e ciclisti anche in assenza di illuminazione stradale e aziona i freni nel caso vegano rilevati veicoli all’interno del percorso compiuto dall’auto. Il nuovo sistema di telecamere integra, inoltre, l’Adaptive Cruise Control (ACC) per seguire il traffico anche a bassa velocità e in condizioni di congestione applicando il sistema di mantenimento della corsia (LKAS) sulle strade urbane ed extraurbane – o sulle autostrade a più corsie – per una maggiore sicurezza in tutti i contesti stradali.
Il sistema di alimentazione ibrida “e:HEV”
La sigla, che significa “Hybrid Electric Vehicle”, fa ricorso ad un modulo di propulsione benzina-elettrico; anzi, elettrico-benzina: a differenza di quanto comunemente avviene nella maggior parte dei sistemi ibridi nei quali il motore elettrico svolge una funzione complementare (o anche supplementare) all’unità a combustione, Honda Jazz 4 funziona “al contrario”: il motore endotermico funge da alternatore a quello elettrico. I valori relativi a potenza, coppia massima, velocità di punta, tempi di accelerazione e, soprattutto, autonomia complessiva, vengono per ora tenuti “in disparte”: nelle prossime settimane se ne saprà di più.
Tempi più brevi per lo sviluppo della nuova gamma elettrificata
Come già annunciato recentemente da altri “big player”, anche Honda annuncia una accelerazione alla propria strategia di espansione della lineup a basse (o del tutto assenti) emissioni allo scarico: dal 2025 precedentemente annunciato, la “visione elettrica” Honda, accompagnata (fra i modelli di più recente presentazione) dalla “compattissima” Honda e nonché, appunto, dalla nuova Jazz in esposizione al Salone di Tokyo – punta adesso al 2022. Un programma che, indica il management del marchio giapponese, “Dimostra la fiducia che l’azienda ha nella tecnologia di propulsori elettrici ed ibridi sviluppata in questi mesi”. C’è in ogni caso di più: ciò si inserisce, oltre che nei piani di sviluppo “interni” della gamma, anche in ordine ai sempre più stringenti limiti sulla media delle emissioni per ciascuna Casa costruttrice che entreranno in vigore a breve-medio termine nell’Unione Europea (95 g/km dal 2021, 80 g/km entro il 2025 e 59 g/km entro il 2030).
Contestualmente, Honda illustra il nuovo “logo” “e:Technology”, funzionale ad un immediato riconoscimento di tutti i nuovi veicoli elettrificati. Nello specifico, il nuovo “brand” servirà anche ad indicare il tipo di propulsione adottato dal singolo modello: ad esempio, Honda Jazz sotto i riflettori del Salone di Tokyo 2019 è il primo veicolo a portare in dote il monogramma “e:HEV”, sigla che sta per “Hybrid Electric Vehicle”.
Riguardo all’evoluzione della lineup a basse (o del tutto assenti) emissioni allo scarico, i vertici Honda annunciano che, entro i prossimi 36 mesi, le novità eco friendly previste saranno sei (quattro, se si escludono Honda e e Jazz “new gen”): fra queste, arriveranno un secondo modello 100% elettrico, chiamato ad aggiungersi alla nuovissima “compact” zero emissioni, ed una gamma di modelli che saranno equipaggiati con il sistema di tecnologia ibrida a due motori adottata da Jazz ed a sua volta derivata dal layout di propulsione dell’altrettanto nuova serie di CR-V Hybrid.
Nuovi programmi di gestione dell’energia elettrica
Inoltre, Honda svela il prossimo step relativo alle strategie di erogazione dell’energia in Europa: è notizia di queste ore la stipula di un accordo di programma con la utility svedese Vattenfall (azienda di proprietà dello Stato, attiva, oltre che in Svezia, anche in Germania, Olanda, Danimarca e Regno Unito, e specializzata nella produzione di energia rinnovabile): l’agreement è finalizzato alla fornitura di un contratto flessibile “proprietario” per l’energia, concepito specificamente per i proprietari di veicoli elettrici in Europa (progetto che pone Honda in un ruolo di capofila: è la prima Casa costruttrice al mondo a proporre un servizio di questo tipo). La flessibilità, indica Honda, permette agli utenti di ricaricare i propri veicoli elettrici nelle fasce orarie più convenienti rispetto alla domanda della rete. Nelle tariffe, specifica un comunicato Honda, “Promuovono anche l’utilizzo dell’energia generata da fonti rinnovabili, comprese le centrali idroelettriche ed eoliche, dando forma alla visione di Honda di un futuro in cui l’approvvigionamento energetico sia effettivamente sostenibile”. Il nuovo servizio debutterà nel 2020: inizialmente in Germania e nel Regno Unito, successivamente verrà esteso agli altri Paesi europei.