Sviluppato per prefigurare i nuovi modelli, il prototipo a zero emissioni fa leva su un interessante affinamento aerodinamico e soluzioni ecosostenibili.
Al Salone di Ginevra 2020 (la rassegna del PalExpo aprirà al grande pubblico giovedì 5 marzo, per concludersi domenica 15), Polestar – “spin-off” in chiave elettrificata e sportiva high performance creato nel 2017 in partnership fra Volvo e la holding cinese Geely cui il marchio di Goteborg fa capo da dieci anni – esporrà una inedita concept le cui peculiarità consiste nel presentare ai visitatori, ed al comparto automotive globale, la propria “vision” futura relativamente alle soluzioni “zero emission” ed ai sistemi di ausilio attivo alla guida. Polestar Precept Concept, questo il nome che identifica il prototipo atteso alla “dieci giorni” lemana 2020, prefigura – per contenuti di stile e dotazioni hi-tech – i futuri modelli del giovane marchio cino-svedese; e, in particolare, le dotazioni che verranno adottate dal terzo modello Polestar a suo tempo annunciato e, quindi, in fase di engineering dopo la coupé Polestar 1 ed il SUV Polestar 2. Le future novità Polestar, in particolare, faranno affidamento su sistemi di alimentazione 100% elettrica e su un costante affinamento nelle tecnologie di assistenza attiva alla guida. Bocche cucite in merito al powertrain: tecnologie di propulsione e valori prestazionali verranno resi noti in occasione dell’anteprima al Salone di Ginevra.
Corpo vettura: piacevolmente sportivo
Le linee esterne potrebbero (il condizionale è d’obbligo, trattandosi di un prototipo-laboratorio) essere definite e, quindi, già rivolte alla futura impostazione dello “spin-off” Polestar. Così come essere suscettibili di ulteriori affinamenti. Ferme restando alcune delle cifre stilistiche messe in evidenza dai due modelli che hanno inaugurato la lineup Polestar: configurazione estetica dichiaratamente sportiva e aerodinamica (condizione essenziale, quest’ultima, ai fini dell’efficienza complessiva del veicolo); nessuna calandra, del resto ininfluente trattandosi di un’auto elettrica (al suo posto, e questa è una delle novità, c’è il modulo di sensori e telecamere Polar SmartZone per il controllo delle tecnologie di ausilio alla guida); gruppi ottici “a martello di Thor” qui suddivisi in due elementi sovrapposti. Da segnalare la presenza di un’ala sul cofano anteriore, funzionale alla deportanza sull’avantreno, e di un Lidar sulla sommità del parabrezza deputato al costante monitoraggio della strada e, di conseguenza, alla determinazione delle funzionalità di assistenza attiva. Come sempre più spesso avviene fra i mulotipi, al posto degli specchi retrovisori tradizionali ci sono due piccole telecamere (sistema pronto ad entrare sulle strade di tutti i giorni, come espresso da Honda e, Audi e-tron e Lexus). Anche lo specchio interno è digitale: la visuale posteriore avviene mediante una telecamera a grandangolo.
Interni: ambiente eco friendly e hi-tech
L’abitacolo, caratterizzato da un ambiente “minimal” ed elegantemente sportivo (belli, a questo proposito, i sedili, tutti di forma anatomica), si avvale, per i rivestimenti, di materiali eco friendly ricavati da riciclo e fonti ecosostenibili: vecchie reti da pesca riciclate per confezionare i tappetini; sughero per i poggiatesta dei sedili, rivestimenti degli stessi realizzati dal riciclo delle bottiglie di PET e pannelli interni prodotti con fibre di lino. Un display da 12.5” per la strumentazione digitale ed un grande schermo centrale “Tesla-style” da 15” per la visualizzazione ed il controllo delle funzionalità infotainment a sistema operativo Android di Google con sensori “intelligenti” che rilevano comportamento di guida, gesti e sguardo del conducente per visualizzare le informazioni, completano gli interni di Polestar Precept Concept.