Nuova Giulia, il "rosso Alfa" torna ad abbracciare Milano
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Sfida aperta ai “colossi” tedeschi del segmento premium: mirate strategie di marketing rivolte a far puntare i riflettori sulla rinascita Alfa.
L’immagine di Giulia a stretto contatto con Milano. La recentissima berlina del Biscione, a pochi giorni dalla sua presentazione in anteprima avvenuta lo scorso 24 giugno al Museo Storico Alfa Romeo di Arese, cattura l’attenzione del pubblico con una serie di iniziative che legano l’identità Alfa Romeo – e Giulia in particolare – con la metropoli lombarda, e intendono confermare l’aperta sfida lanciata da Fca, attraverso Alfa, ai “colossi” tedeschi del segmento premium: un antagonismo che ha nella nuova Giulia la testa di ponte di una strategia che, entro il 2018, come confermato al momento della presentazione dall’amministratore delegato Fca Sergio Marchionne, porterà alla creazione di sette inediti modelli.
L’iniziativa parte proprio dal “polo storico” Alfa, ovvero il Museo di Arese, riaperto per l’occasione dopo quattro anni di oblio e ospita per quindici giorni la nuova Giulia all’interno dell’edificio ricondizionato. Fino a metà luglio, i visitatori del Museo possono osservare, ammirare il modello chiamato a giocare un ruolo di primo piano nel programma di rinascita di immagine per Alfa Romeo: è sufficiente recarsi ai cancelli di entrata della struttura (tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 18 e il giovedì fino alle 22; biglietto d’ingresso: 12 euro) per trovarsi di fronte alla nuova Giulia, testimone in chiave attuale della storia Alfa Romeo che, al Museo Storico, viene avvalorata dalla presenza di una settantina di modelli: dalla A.L.F.A. 24 HP, la prima vettura uscita dagli storici impianti del Portello, alle varie P2 e P3, la 6C 1750 del 1930 che venne portata alla vittoria della Mille Miglia da Tazio Nuvolari, alla Alfetta 159 campione del mondo nel 1951 con Juan Manuel Fangio, fino alla 33 TT12 del 1977 campione del mondo Sport Prototipi. E ancora: la 6c 2500, la 1900 Super Sprint, la Montreal, la Alfetta 1800 I serie e la 75, le show car Carabo e 33/2 Coupé Special, la 6C 2300 Mille Miglia e la Duetto, la Giulietta Spider, le Giulia Sprint Gt e Giulia Gta e la Disco Volante, solo per citare alcuni dei modelli in esposizione al Museo Storico di Arese.
Il piano di rinascita Alfa Romeo, dal punto di vista dell’immagine, oltre che nella presenza della nuova Giulia al Museo di Arese si concretizza con una mirata operazione di marketing: da alcuni giorni, dei manifesti “misteriosi” che contengono il claim “La meccanica delle emozioni” sono spuntati in alcuni dei luoghi nevralgici di Milano: dai Navigli a San Babila, da Corso Buenos Aires a Via della Spiga; mentre a Porta Ticinese, un maxischermo ritrae un pastore tedesco che corre accanto alla Giulia. Che l’immagine del “pastore tedesco” sia un riferimento, nemmeno tanto esplicito, alla concorrenza teutonica?
Che l’immagine Alfa sia in fase di ricostruzione lo testimonia, inoltre, l’esposizione allestita a San Babila per tutto il mese di luglio: in questo caso, si tratta di una Alfa 4C Spider, che viene presentata nella piazza – simbolo della media borghesia meneghina accanto a una rappresentanza di Alfa Romeo più prestigiose nella storia del Biscione.
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