In un reparto dedicato che fa parte del complesso Motomachi di Toyota City sono stati deliberati i primi esemplari della “baby-bomba” derivata da Yaris.
La “nicchia” di mercato riservata alle vetture di indole sportiva costituisce da sempre una delle principali attrattive nei confronti di una fetta di appassionati della guida più dinamica. Se, da un punto di vista più ampio, lo spettro dei modelli high performance si è con il tempo allargato a più segmenti (le coupé “tradizionali” hanno via via assistito all’arrivo di vetture supercompatte, SUV e crossover dall’immagine marcatamente “atletica”), ciò è dovuto anche alla necessità, da parte delle stesse Case costruttrici, di differenziare le rispettive lineup di prodotto.
Il debutto si avvicina
Fra i più recenti esempi in tal senso, un notevole interesse ha suscitato, nei primi giorni del 2020, l’anteprima di Toyota GR Yaris: una “derivata” coupé dalla nuova generazione della vendutissima Toyota Yaris, che si caratterizza per un’impostazione accattivante e da autentica “baby da sparo”. Dall’anteprima al Tokyo Auto Salon (rassegna interamente dedicata alle versioni “racing”, al mondo delle elaborazioni e degli accessori speciali: un comparto che in estremo oriente, e in Giappone nella fattispecie, conta su uno zoccolo duro di enthusiast particolarmente attivo) di gennaio 2020, per Toyota GR Yaris si prepara la fase di esordio sul mercato, successiva al via alle ordinazioni (marzo 2020).
Ecco i primi esemplari
Con l’inizio di settembre, le linee di montaggio giapponesi Motomachi di Toyota City hanno deliberato i primi esemplari della variante ultrasportiva di Toyota Yaris. Già comunicata la timeline di arrivo nelle concessionarie locali: le prime consegne, che “ovviamente” riguarderanno i clienti che hanno già provveduto ad ordinarne un esemplare, sono previste per fine 2020 o, al più tardi, inizio 2021. L’arrivo su strada della “segmento B in abito da corsa” è dunque imminente. Più avanti si conosceranno eventuali prezzi e disponibilità per l’Europa.
Ci hanno preso gusto
Lo sviluppo, la progettazione ed il via alla produzione di Toyota GR Yaris hanno determinato un adeguamento alle linee di assemblaggio di Motomachi, andando così a costituire un’ulteriore opportunità per i tecnici del Gruppo giapponese: allestire, cioè, un reparto ad hoc, e complementare all’istituzione della “GR Factory”, ovvero la “casa”, creata dalla Divisione sportiva Toyota Gazoo Racing, da dove i modelli che fanno capo alla gamma GR prendono forma. Toyota GR Yaris costituisce in effetti la quarta proposta (in ordine di tempo) della lineup che inalbera la sigla GR (“sub-brand” creato alla fine dell’estate 2017, sulla scorta dell’allora nuovo progetto Yaris GRMN), dopo Corolla GR Sport, svelata in occasione del Salone di Ginevra 2019, C-HR Sport, annunciata lo scorso autunno ed in un primo momento rivolta esclusivamente al mercato nazionale, e GR Supra, supercoupé dall’appeal marcatamente “nudo e crudo” (atout che da sempre gli appassionati chiedono a gran voce).
Produzione hi-tech con i veicoli a guida autonoma
Il complesso annovera vari reparti di assemblaggio, distinti fra loro tuttavia collegati l’uno all’altro per mezzo di una serie di AGV-Automatic Guided Vehicle, cioè sistemi di trasporto componenti e parti staccate che di fatto sostituiscono i “tradizionali” nastri trasportatori. In questo modo, agli addetti al montaggio viene data la possibilità di provvedere alla produzione di scocche ad elevatissima rigidità (fattore essenziale in materia di autovetture sportive) e garantire una qualità di assemblaggio estremamente accurata.
Personale superspecializzato
Un simile approccio industriale presuppone un’attenzione specifica: nella fattispecie, ciò avviene mediante il ricorso a tecnici altamente qualificati, provenienti da tutti i reparti Toyota. Conosciuti come “Takumi”, sono noti per le elevate capacità artigianali. Ne deriva un’ulteriore caratteristica per Toyota Gazoo Racing: un programma di formazione continua nei confronti dei dipendenti, con l’obiettivo di formare addetti alle linee di produzione negli altri impianti del colosso giapponese, che siano in possesso di adeguate capacità manuali ed elevate competenze tecniche. A guadagnarne, in buona sostanza, sarà la qualità costruttiva del prodotto-automobile finito. E questo è uno dei vantaggi che un’intelligente introduzione di lineup sportive può apportare all’interno di un marchio “generalista”.
È soltanto “lontana parente” di Yaris
Frutto di una “stretta parentela”, in termini di immagine così come di progetto, con le vetture che prendono parte al Mondiale Rally, Toyota GR Yaris costituisce, come si accennava, un progetto ben distinto da Yaris: la lunghezza è praticamente la stessa (23,99 m “fuori tutto”), ma larghezza ed altezza sono, rispettivamente, più elevata (1,8 m) e inferiore (1,46 m), per via di un bodykit specifico e della forma del tetto, la cui linea è ben più bassa (91 mm in meno rispetto alla nuova generazione di Toyota Yaris).
261 CV bastano?
Nuovo è anche il layout meccatronico: sotto il cofano, e collocata più verso il centro per evidenti motivi di distribuzione dei pesi, l’unità motrice è affidata ad un 1.6 (1.618 cc) turbo a tre cilindri, dotato di raffreddamento pistoni a getto d’olio multipolo, valvole di scarico maggiorate e collettore di aspirazione lucidato. La trasmissione si avvale di un nuovo sistema a quattro ruote motrici GR-Four, nel quale un rapporto di trasmissione leggermente diverso fra avantreno e retrotreno permette un teorico trasferimento della coppia motrice fra gli assali da 0 a 100% e viceversa. Potenza, forza motrice e rapporto peso/potenza sono, in proporzione, elevatissimi: 261 CV, 360 Nm e 4,9 kg/CV. Ne derivano prestazioni di assoluto livello: velocità massima (autolimitata) 230 km/h, e meno di 5”5 per lo scatto da 0 a 100 km/h.