A causa delle emissioni di Co2 il fuoristrada giapponese tornerà in commercio in primavera con omologazione N1 ed avrà solamente 2 posti.
La Suzuki Jimny ha lasciato un vuoto incolmabile tra gli appassionati del piccolo fuoristrada giapponese, perché è stata “momentanemente” messa fuori produzione a causa delle sue emissioni di Co2 che, essendo comprese tra i 154 ed i 170 g/km, avrebbero comportato delle sanzioni da parte dell’Unione Europea. Con tutti gli esemplari del 2020 andati letteralmente a ruba, la vettura in questione tornerà in listino e sarà acquistabile in concessionaria dalla prossima primavera solamente in variante autocarro identificata dall’omologazione N1.
Avrà lo stesso 1.5 benzina da 102 CV
C’è una tolleranza sulle emissioni maggiore per i veicoli commerciali, ecco perché questo escamotage consentirà alla vettura nipponica di tornare negli showroom, seppur nella sua variante da lavoro. Infatti, l’auto manterrà lo stesso motore, il discusso 1.5 da 102 CV della sorella convenzionale a 4 posti uscita di scena, ma non sarà soggetta alle medesime sanzioni da parte dell’UE.
Bagagliaio da 863 litri e rete divisoria
La Jimny autocarro perde dunque i due posti posteriori, e vanta un bagagliaio adatto a chi la utilizza per lavoro, con ben 863 litri utili che possono essere sfruttati al meglio grazie al vano di carico piatto. Ovviamente, come su tutte le auto del genere, è presente una rete divisoria per separare nettamente la zona dedicata a guidatore e passeggero da quella delle merci o degli attrezzi da lavoro. Comunque, il punto forte di questa piccola 4×4 è che può praticamente arrivare ovunque grazie alla trazione integrale inseribile ed alle marce ridotte.