La sontuosa “superberlina” di Crewe declinata anche nell’inedita variante “Ottovù”, per ottimizzarne il rendimento in termini di consumi ed emissioni.
Anche i facoltosi proprietari delle “superberline” di Crewe hanno con il tempo modificato le proprie abitudini nell’approccio al veicolo: la tradizionale (e a lungo “obbligatoria”) figura dell’autista personale è, negli ultimi dieci anni, andata diminuendo in favore di un aumento dei clienti che preferiscono condurre da se la vettura. Non che lo “chauffeur” sia destinato a scomparire; se mai, è un po’ più diffuso il piacere di mettersi al volante di persona. L’”ammiraglia”, dunque, assume un ruolo più “confidenziale” con il proprietario-conducente. È, questo, uno dei motivi che (conseguentemente ad un’analisi di mercato condotta a livello globale) hanno suggerito ai vertici Bentley lo sviluppo della nuova generazione di Flying Spur, che all’immagine sontuosa delle precedenti serie ha abbinato un’allure maggiormente rivolta alla sportività, pur mantenendo ben saldi gli atout di raffinatissima esclusività che da sempre ne caratterizza l’essenza.
Stiamo attenti alle emissioni
Un’ulteriore novità va ad aggiungersi alla gamma “di altissima fascia” recentemente entrata in listino: e, anche in questo caso, si tratta di uno sviluppo che tiene conto delle nuove esigenze dei mercati e dell’efficienza complessiva del veicolo (leggi: minori consumi ed emissioni di CO2). Un “downgrade” epocale, in effetti, in quanto – per indicazione dei “piani alti” del nobilissimo marchio di oltremanica – va ad rivolgersi all’ottimizzazione del rendimento del veicolo.
Adotta il “piccolo” V8
Nello specifico, Bentley Flying Spur viene resa disponibile con l’unità motrice ad 8 cilindri a V (il noto 4.0 sovralimentato con due turbocompressori, qui sottoposti ad un programma di aggiornamento che prevede la possibilità di “mettere da parte” la pressione di sovralimentazione, per far sì che essa sia pronta ad essere utilizzata nelle fasi di accelerazione) che eroga, in ogni caso, valori di tutto rispetto: 550 CV di potenza massima e 770 Nm di coppia massima disponibili fra 2.000 e 4.500 giri/min (un “range”, quest’ultimo, molto simile a quello assicurato dal poderoso 6.0 V12 che resta comunque in produzione).
C’è anche il sistema di disattivazione dei cilindri
Sul fronte dell’efficienza cui si accennava, Bentley Flying Spur 4.0 V8 biturbo viene provvista del sistema di disattivazione di quattro degli otto cilindri nelle condizioni di lavoro a basso e medio carico (il dispositivo rimane in funzione fino a quando al propulsore si richieda una forza motrice fino a 235 Nm, e ad un regime inferiore a 3.000 giri/min). Il processo di disattivazione dei cilindri, assicura una nota tecnica Bentley diffusa insieme ad una carrellata di immagini relative alla nuova variante “baby” 4.0 V8, avviene in 20 millisecondi, ed è completamente “ammortizzata” in ordine di renderla inavvertibile da conducenti e passeggeri.
Consuma meno ed è più “leggera”
Dati alla mano, Bentley Flying Spur 4.0 V8 dichiara un risparmio del 16% in termini di consumo di carburante (un “taglio” notevole, cui contribuisce un peso sensibilmente inferiore del veicolo: un centinaio di kg in meno rispetto alla variante 6.0 V12).
Performance sempre di prim’ordine
Su strada, i valori prestazionali annunciati sono pienamente “in linea” con l’immagine sportiva di Crewe e di Flying Spur nella fattispecie, che – sebbene caratterizzata da ingombri esterni decisamente ragguardevoli (oltre 5 metri e mezzo di lunghezza e più di due metri di larghezza) – rappresenta in pratica la declinazione “berlina quattro porte” della coupé (e Cabrio) bestseller di Crewe, ovvero la iconica Continental GT con cui del resto condivide la piattaforma MSB-F (Modularer Standardbaukasten), e meccatronica.
- Velocità massima: 318 km/h
- Tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h: 4”1.
Dinamiche telaio e infotainment
Nel complesso, l’impostazione di Bentley Flying Spur 4.0 V8 rimane pressoché immutata rispetto alla “sorella maggiore” 6.0 V12: l’assetto si avvale delle sospensioni pneumatiche adattive, del modulo Drive Dynamics Control e del Torque Vectoring by Brake (a richiesta è disponibile il sistema Bentley Dynamic Ride di controllo antirollio attivo con circuito a 48V). Riguardo alle dotazioni multimediali, è presente il conosciuto e spettacolare schermo da 12.3”, che un pannellino elettrico rotante può, in maniera discreta, nascondere agli sguardi.