Un articolato programma di sviluppo tecnologico e strategico per un futuro carbon neutral: fra le novità del prossimo futuro, Mégane eVision, il SUV-coupé Arkana e la “baby” elettrica Dacia Spring.
Definire “nero su bianco” le prossime strategie di uno scenario già “presente”, più che “futuro”, proprio in quanto funzionale alla realizzazione di una concreta liaison che parte da una solida esperienza nel settore della mobilità “eco friendly” e si sviluppa in funzione degli obiettivi “carbon neutral” europei per il 2050.
Ecco, in estrema sintesi, il maxi programma adottato da Renault Groupe sul tema, quanto mai di attualità, dell’elettrificazione del comparto automotive. Un taccuino delle priorità che vede il colosso della “Marque à Losanges”, al cui timone si è dal 1 luglio 2020 insediato Luca De Meo, rivolto verso un profondo piano di riposizionamento industriale e strategico.
2030: 50% di CO2 in meno rispetto al 2010
L’illustrazione del progetto viene, dal punto di vista della comunicazione, riassunta in “Renault eWays”, una serie di eventi online che nella seconda metà di ottobre 2020 si incaricano di illustrare le procedute con cui il Gruppo Renault – rappresentato, in questo, dalla capogruppo Renault e dal marchio romeno Dacia – affronta l’articolata fase di transizione della mobilità in chiave sostenibile. Un primo obiettivo a lungo termine, indicato per il 2030, prevede il raggiungimento di un taglio del 50% di emissioni di CO2 in rapporto al 2010.
De Meo: “Già pronti per rispettare i limiti UE sulle emissioni”
Lo stesso De Meo introduce il “nuovo che avanza” in tema di elettrificazione partendo dai risultati raggiunti: “Con otto modelli, disponiamo del più ampio ventaglio di proposte elettriche in Europa; Zoe è stata, nel 2019, l’auto elettrica più venduta nel ‘Vecchio Continente’ e la seconda nel mondo dopo Tesla Model 3. Proprio per le molteplici proposte, riteniamo di essere in grado già nel 2020 di rispettare i limiti UE sulle emissioni di diossido di carbonio”.
Le tre “punte d’attacco”
Dal punto di vista del “prodotto”, le principali novità di gamma rivolte verso l’evoluzione a basse (o del tutto assenti) emissioni allo scarico, e protagoniste dell’evento inaugurale di Renault eWays sono, nell’ordine:
- Renault Mégane eVision
- Renault Arkana
- Dacia Spring Electric.
Renault Mégane Vision
A venticinque anni dall’esordio della prima “storica” generazione, la longeva “segmento C” di Renault si evolve e adotta un sistema di propulsione “zero emission”. Quella presentata a Renault eWays rappresenta un prototipo di pre-serie: la versione definitiva, che esordirà nel 2021, sarà in ogni caso – annunciano i vertici Renault – in gran parte corrispondente alla concept.
Sarà così per lo stile – a sua volta “derivato” dal prototipo Morphoz – e la configurazione del corpo vettura (berlina di fascia compatta: la lunghezza si attesta su 4,2 m) così come la piattaforma CMF-EV, sviluppata in partnership fra Renault e Nissan e che viene tenuta a battesimo quale “base di partenza” di Mégane eVision. Dal nuovo pianale derivano alcune soluzioni riconoscibili già ad una prima occhiata: “volume” anteriore decisamente compatto, interasse proporzionalmente lungo (a tutto vantaggio dell’abitabilità per cinque persone), sbalzi ridottissimi (le ruote sono pressoché “agli angoli” del corpo vettura). La piattaforma CMF-EV sarà adottata da una nuova gamma di modelli elettrici, della quale faranno altresì parte berline di fascia superiore e SUV.
Sotto il cofano, Renault eVision viene equipaggiata con un modulo di propulsione elettrico (motore e trazione sono anteriori) E-Tech Electric (a sua volta evoluto in ordine di offrire ingombri ulteriormente ridotti) da 217 CV di potenza massima e 300 Nm di coppia massima, in grado di garantire un tempo di meno di 8 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h.
L’alimentazione avviene per mezzo di nuove batterie a spessore ridotto in rapporto a quelle utilizzate nelle auto elettriche di attuale generazione. Questo per non incidere sulle doti di abitabilità. La capacità di accumulo è di 60 kWh: in virtù di una tecnologia “strutturale”, Renault Mégane eVision potrà essere ricaricata allacciandosi a “hub” fino a 130 kW.
Renault Arkana
Già pronta per il debutto sul mercato europeo, che avverrà nel primo semestre del 2021, la nuova SUV-coupé (che riprende la denominazione di un modello venduto in Russia) rappresenta un’ulteriore “chiave” evolutiva Renault verso la diversificazione dei segmenti di mercato e lo sviluppo dei propri piani di elettrificazione.
L’”ossatura” di Renault Arkana – prodotta negli stabilimenti sudcoreani di Busan – si avvale della piattaforma Cmf-B, ovvero la configurazione di pianale su cui vengono fra le altre assemblate Renault Clio 5 e la nuova generazione di Renault Captur. Caratterizzata da un’impronta medio-grande (la lunghezza del corpo vettura sfiora 4,6 m), Arkana andrà ad occupare un livello di gamma intermedio fra gli “Sport Utility” Kadjar e Koleos, rispetto alle quali mette in evidenza un’impostazione stilistica ulteriormente definita dal punto di vista della dinamicità. Si fanno notare, in questo senso, il “volume” frontale piuttosto compatto e provvisto di ampie prese d’aria, griglie a nido d’ape e una evidente protezione sottoscocca; la linea rastremata del tetto e la “coda” alta e tronca. Elementi che vengono abbinati ad una alta linea di cintura, codolini passaruota a protezione dei parafanghi, ruote di notevoli dimensioni ed una elevata altezza libera da terra.
L’assortimento dei sistemi di alimentazione che vanno ad equipaggiare Renault Arkana attinge a piene mani all’elettrificazione. Nel dettaglio, sono due le tecnologie adottate (e, per entrambe, la trazione è anteriore):
- mild-hybrid (motorizzazione 1.3 TCe da 130 CV e 160 CV), che si avvale di una batteria supplementare a 12V per l’alimentazione di un motogeneratore funzionale al recupero dell’energia nelle fasi di decelerazione e di frenata, garantire una risposta ancora più “pronta” per lo Start&Stop e venire in aiuto all’unità motrice nelle fasi di accelerazione
- full-hybrid (il modulo E-Tech che equipaggia la nuova configurazione “low emission” di Renault Clio: motore elettrico “principale”, e unità zero emissioni “secondaria” integrata nel cambio).
Dacia Spring
La “big news” di metà autunno, e che vedremo nel primo semestre 2021, rappresenta il primo modello 100% elettrico Dacia e la prima citycar del marchio romeno da sempre nell’orbita Renault, anch’esso chiamato a contribuire all’evoluzione “eco friendly” di Renault Groupe.
Dacia Spring, equipaggiata con un motore elettrico da 44 CV di potenza massima e 125 Nm di coppia massima, alimentato da batterie da 26,8 kWh di capacità, viene dichiarata per un’autonomia Wltp nell’ordine di 225 km e 295 km in città, per una velocità massima di 125 km/h.
Interessante il programma di esordio sul mercato: la “elettro-compattissima” di Dacia (3,7 m di lunghezza, abitacolo sviluppato per ospitare comodamente quattro persone, 300 litri di capacità nel bagagliaio e fino a 600 litri a sedili posteriori abbattuti) verrà declinata in due allestimenti ed in tre configurazioni di modello: una versione “standard” (per i clienti privati), una versione dedicata ai servizi di car sharing e provvista delle tecnologie di geolocalizzazione e dei sistemi di controllo da remoto mediante smartphone; e una variante “Cargo” (adatta, cioè, ai trasporti “last mile”), con 800 litri di capienza nel vano di carico e 325 kg di portata utile.