L’ulteriore step del programma di evoluzione eco friendly di Crewe passa attraverso diverse fasi ed interessa l’intero processo di produzione. Tutti i dettagli.
Se il 2019 verrà a lungo ricordato fra i “piani alti” di Bentley, il 2020 costituisce un ulteriore passo verso il programma di completa evoluzione che il nobile marchio della “B Alata” si appresta a portare avanti. La factory di Crewe aveva inaugurato l’anno forte dell’avvenuta celebrazione del secolo dalla sua fondazione, il record di esemplari (storici e moderni) convenuti a settembre 2019 al Concorso d’Eleganza del Salon Privé (ben 1.321 vetture), aveva ottenuto una nuova vittoria di categoria alla Pikes Peak (con la bestseller Continental GT, dalla quale è stata derivata una “special edition” a tema), e – dal punto di vista industriale – aveva portato al debutto la nuova generazione della ammiraglia Flying Spur ed illustrato il progetto “carbon neutral” per lo stabilimento di Crewe. In più, si è assistito al debutto di Bentley Bentayga Hybrid provvista del sistema ibrido ricaricabile.
Verso la nuova identità “green”
Ed ecco la “big news”, peraltro attesa in relazione all’evolversi del comparto automotive nella sua accezione più ampia: entro il 2030, Bentley produrrà esclusivamente modelli ad alimentazione elettrica. Ciò significa che l’attuale lineup di motorizzazioni è destinata a lasciare il passo alla propulsione “zero emission”. Prima di fare un salto sulla sedia nell’apprendere questa notizia dai massimi vertici di Crewe, occorre tenere conto di come questo traguardo verrà perseguito. La timeline indicata da Bentley è, appunto, a lungo termine: dieci anni dal 2020.
Nel frattempo, queste saranno le “tappe di avvicinamento”:
- entro il 2023, una variante ibrida per ciascun modello che compone la lineup di Crewe
- nel 2025 il debutto della prima Bentley ad alimentazione elettrica
- entro il 2026, la composizione di gamma Bentley verterà soltanto su modelli ibridi ed ibridi plug-in.
Addio al V12
Da queste “voci” presenti sul taccuini delle priorità dei top manager di Crewe, l’evoluzione consisterà, al 2030, nell’offrire sul mercato una gamma di modelli ad alimentazione esclusivamente “zero emission”. Si dirà dunque gradualmente “addio” alle possenti motorizzazioni V12 che da diversi anni rappresentano lo stato dell’arte per Bentley in materia di tecnologia motoristica, sebbene la dirigenza di Crewe (guidata dall’amministratore delegato Adrian Hallmark) non abbia definito con precisione quando ciò avverrà.
Lo stesso numero uno della factory che – lo ricordiamo – fa capo al Gruppo VAG ha in effetti tenuto a precisare che il futuro dell’azienda consisterà nel “Realizzare autentiche Bentley, più che soltanto auto elettriche”.
Prossimo step: il rafforzamento delle ibride plug-in
Il progressivo passaggio verso una futura produzione interamente elettrica si baserà sull’attenzione che i sistemi ibridi plug-in rivestiranno nella gamma di Crewe. Primo modello, in questo senso, è stato, nel 2019, Bentley Bentayga Plug-in. Due ulteriori declinazioni ibride ricaricabili sono attese a breve termine: staremo a vedere. È in ogni caso possibile che ad esserne dotate possano essere specifiche versioni della longeva gamma Continental, oltre eventualmente ad una declinazione della nuova “ammiraglia” Flying Spur, il cui recente debutto commerciale ha- fra l’altro – decretato il fine produzione (dopo ben 61 anni) dello storico motore 6.750 cc V8.
Da EXP 100 uno sguardo alla nuova identità di Crewe
Un “antipasto” di futuro era stato mostrato al grande pubblico, a luglio 2019, attraverso la concept elettrica Bentley EXP 100, che ha portato in dote un interessante abbinamento fra reminiscenze rétro e soluzioni ingegneristiche up-to-date (prima fra tutte, l’alimentazione a batterie) che fanno del prototipo EXP 100 il paradigma di Grand Tourer degli anni Trenta (del 21. secolo) secondo Bentley.
Anche dal punto di vista dei materiali impiegati per le preziosissime rifiniture: tutti prodotti da fonti sostenibili, e scelti con grandissima attenzione (dalla pigmentazione della vernice carrozzeria “Compass” ottenuta con gli scarti della lavorazione del riso, al ricorso ad un particolare e pregiatissimo tipo di legno Riverwood invecchiato 5.000 anni ed impreziosito con piccoli particolari in rame, oltre all’impiego di cotone, lana inglese “British Farmed Wool” per i tappetini, cristalli Cumbria e pellami ricavati dalla lavorazione dell’uva, scelti per i rivestimenti dei sedili).
Ruolo guida nella produzione luxury ecosostenibile
Da qui è identificabile il “new deal” al centro del programma di evoluzione dell’immagine di Bentley: assumere, cioè, un ruolo-guida nelle prossime generazioni di vetture di altissima gamma, e contestualmente insediarsi, dal punto di vista dell’ecosostenibilità, ai vertici della fascia di mercato luxury a livello globale. E i materiali che provengono da fonti sostenibili, anticipano i vertici di Crewe, costituiranno fra l’altro la base di partenza per le finizioni di ogni vettura che uscirà da Crewe.
Completamente CO2 neutral entro dieci anni
Dal canto suo, lo stesso stabilimento è esso stesso al centro di un programma di sostanziale riqualificazione in ottica eco friendly. Proprio nel 2019, il complesso nel quale avviene l’assemblaggio delle vetture è stato certificato “carbon neutral” dal Carbon Trust britannico (è il primo stabilimento automotive “luxury” ad avere ottenuto questo riconoscimento). “Questo è il risultato di due decenni di costante implementazione di soluzioni innovative – indica Bentley – fra cui un sistema di riciclo delle acque reflue nel reparto di verniciatura, la piantumazione di alberi, l’installazione di un’area di parcheggio sovrastata da 10.000 pannelli solari” (cifra che ha contribuito a portare a ben 30.000 il numero di elementi fotovoltaici nell’area di Crewe, oltre ad avere sostanzialmente dato il via all’utilizzo esclusivo di fonti energetiche rinnovabili).
Così si evolverà lo stabilimento
Lo sviluppo “green” della factory di Crewe proseguirà: sul tavolo c’è, entro la fine del 2020, la verifica delle credenziali di sostenibilità da parte della filiera di fornitura. Su un piano a più lungo termine, entro la fine del 2025 si attende un’ulteriore riduzione dell’impatto ambientale concentrando l’attenzione su:
- riduzione del fabbisogno energetico
- nuovi tagli alle emissioni di CO2
- studi sulle acque reflue
- studi sull’impiego dei solventi nei processi di verniciatura
- raggiungere un obiettivo “plastic-neutral”, cioè sostituire i componenti che utilizzano poliuretano ed altri polimeri con nuovi materiali ecosostenibili.
Con questo “capitolato” di intenti, l’intero stabilimento di Crewe assumerà entro il 2030, annunciano i dirigenti Bentley, un’identità di azienda environmental-friendly, mediante una drastica riduzione dei livelli di diossido di carbonio emessi nell’atmosfera e, in parallelo, con nuovi investimenti in energie rinnovabili ed in progetti di riforestazione.