Dopo il debutto in F1 la Honda rispolvera la NSX, presentata al Salone di Detroit.
Dopo il debutto in F1 la Honda rispolvera la NSX, presentata al Salone di Detroit.
Era il 1989, Ayrton Senna spadroneggiava in F1 con la sua McLaren-Honda, quando fece la sua comparsa la NSX, una sportiva approvata persino dallo stesso campione brasiliano. Grazie ad una linea che ancora oggi fa voltare le teste e ad una guidabilità da riferimento, la bandiera tecnologica del costruttore giapponese riuscì a dire la sua persino in un territorio difficile come quello delle supercar.
Da allora, il mondo è cambiato, le auto sono state rivoluzionate e anche la F1 è diventata ibrida. Così, al Salone di Detroit, poco dopo aver rilanciato la sfida nella massima formula, di nuovo insieme alla McLaren, la Honda ha deciso di riproporre, con il brand Acura, la mitica NSX.
Certo, della mitica antenata conserva lo spirito, e l’architettura del motore V6, ma le similitudini finiscono qui. Infatti la NSX odierna è spinta da un V6 biturbo e 3 motori elettrici, 2 dei quali si occupano delle ruote anteriori, mentre il cambio non è più manuale, ma un sofisticato doppia frizione a 9 rapporti, la NSX del 2015. Anche la guida è cambiata e, volendo, si può procedere per pochi km in modalità elettrica ad emissioni zero.
Quello che è rimasto invariato è il DNA, visto che la dinamica dovrebbe essere garantita da un peso contenuto grazie ad elementi leggeri come le sospensioni in alluminio, i freni carboceramici ed il pianale in fibra di Carbonio unito alla cellula dell’abitacolo in alluminio ed acciai ad altissima resistenza. Altra chicca per gli appassionati della bella guida è rappresentata dal baricentro più basso della categoria.