Ford ha presentato la nuova utilitaria dal nome curioso, destinata ad accaparrarsi una fetta di un mercato dominato da Maruti-Suzuki e Tata
Ford ha presentato la nuova utilitaria dal nome curioso, destinata ad accaparrarsi una fetta di un mercato dominato da Maruti-Suzuki e Tata
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La Ford, l’unico costruttore americano ad aver rinunciato ad ottenere i contributi federali per far fronte alla crisi dei mercati e al brusco calo delle vendite, annovera fra le proprie strategie anti – bancarotta lo spostamento del proprio obiettivo verso i mercati emergenti.
In special modo sull’India, la nazione che sta vivendo la più elevata crescita economica dopo la Cina e che, quanto a potenzialità offerte dal comparto automobilistico, offre una situazione fra le più dinamiche. Pensando proprio ad una prospettiva di sviluppo nel mercato interno, la Ford ha presentato in questi giorni la Figo, una piccola berlina low cost studiata per le esigenze del mercato indiano.
La Figo (e pare che il nome sia stato ispirato proprio all’aggettivo in uso nella lingua italiana) è una vettura utilitaria, basata sul corpo vettura della Fiesta della serie precedente. Le motorizzazioni non sono ancora state annunciate (ma è probabile l’utilizzo degli attuali 1.2 e 1.6 a benzina), allo stesso modo dei prezzi; ma è ragionevole pensare che il “progetto Figo” costituisca anche una palestra per il Marchio dell’Ovale Blu per i suoi prossimi modelli utilitari da introdurre nei mercati emergenti.
Lo sforzo produttivo della Ford per la realizzazione della Figo sembrerebbe confermare questa ipotesi: la vettura sarà assemblata nello stabilimento di Chennai, nel sud dell’India. L’impianto, che ha ricevuto dalla Casa madre un adeguamento nelle infrastrutture e nei macchinari per 500 milioni di dollari, è destinato a diventare uno dei più importanti per la Ford, soprattutto nell’ottica di produzione di vetture low cost.
Secondo le previsioni degli analisti della Ford, il 60 per cento delle auto che si venderanno nei prossimi 20 anni appartengono al segmento delle “piccole”. In India, poi, un mercato nel quale la fanno da padrone le utilitarie (che nel 2008 hanno costituito il 70 per cento delle auto vendute) soprattutto a marchio Suzuki – con una quota del 53 per cento ottenuta grazie al marchio Maruti -, e Tata, che all’inizio del 2009 ha lanciato la Nano da 2500 dollari (la vettura meno costosa del mondo), le prospettive per un ulteriore sviluppo delle low cost continuano ad essere allettanti.