Dongfeng M50 richiama il mitico H1 ma ha uno scatto da sportiva con un’accelerazione da 0 a 100 km/h sotto i 5 secondi grazie al cuore elettrico.
Tornate per un attimo ai tempi d’oro dell’Hummer H1 sfogliando l’album dei ricordi; a quell’epoca il fuoristrada duro e puro era una vettura ricercata per il suo fascino esotico e selvaggio conferitogli delle sue origini militari. Ecco, adesso traslatelo al giorno d’oggi, e vi si materializzerà davanti un fuoristrada inarrestabile ma dal cuore elettrico. Infatti, Dongfeng ha preso ispirazione dalla prima Hummer per realizzarne una sua interpretazione che risponde al nome di Warrior M50.
Elettrica e più leggera dell’originale
Come la H1 anche la Warrior M50 è enorme, per far capire a tutti quanto può essere ingombrante, pensate che guarda le altre auto dall’alto e che la sua lunghezza superiore ai 5 metri, unita ad una larghezza di oltre 2 metri, le conferiscono la tipica imponenza di una Hummer. Lanciata inizialmente in versione diesel, la cugina cinese del fuoristrada che ha servito l’esercito americano in tante azioni di guerra, in versione elettrica pesa ben 380 kg in meno della sorella a gasolio, e già questa è una notizia, ma con il suo cuore ad impatto zero da ben 1070 CV è anche veloce, con uno scatto da 0 a 100 km/h coperto in meno di 5 secondi, e promette un’autonomia di 500 km.
Inarrestabile ad un prezzo che si annuncia competitivo
Seppure non ancora definitivo, e quindi circolante sotto forma di concept, o prototipo, che dir si voglia, la Warrior M50 dovrebbe ripetere, se non superare, il successo della sorella a gasolio, decisamente apprezzata in Cina, e magari riuscire a fare breccia nel cuore degli automobilisti più avventurosi sugli altri mercati, considerato che sono attesi prezzi competitivi e che le sue capacità in off-road, dove è capace di superare guadi di 1,2 metri, la rendono inarrestabile.
Occhio alle cinesi nella sfida elettrica
Il fatto che un gigante come Dongfeng abbia realizzato un impianto ad hoc per questo veicolo, che, molto probabilmente, avrà anche altre declinazioni oltre alla sua mise da pick-up, rende chiaro quanto le case cinesi siano sul pezzo, in particolare modo per l’elettrico, visto che la maggior parte delle componenti per le vetture alla spina vengono realizzate sul loro territorio. Il prezzo più abbordabile della concorrenza, unito ad un comparto elettrico che sfrutta una tecnologia ormai padroneggiata con una certa autorevolezza, potrebbe essere la chiave di volta nella sfida commerciale ai brand occidentali, i quali comunque, mantengono un certo blasone di fondo ed un fascino difficile da scardinare.