Joop Donkervoort ne ha fatta un’altra delle sue: la D8 GTO-RS, concepita per polverizzare il record al Nurburgring, sarà “tirata” in 40 unità.
Joop Donkervoort ne ha fatta un’altra delle sue: la D8 GTO-RS, concepita per polverizzare il record al Nurburgring, sarà “tirata” in 40 unità.
Una nuova caratterizzazione – monstre per Donkervoort D8, versione “extreme” della iconica Lotus Seven che rappresenta in chiave attuale una replica “muscle” della eterna roadster di Hethel. In produzione dal 1978, dall’origine identità uguale in tutto e per tutto a Lotus Seven, le roadster del piccolo marchio fondato da Joop Donkervoort sono via via evolute, negli anni, fino a costruirsi una immagine sempre più personale, tuttavia mantenendo le caratteristiche della piccola e leggera biposto concepita da Colin Chapman e rimasta in produzione ininterrottamente dal 1957 al 1973.
In queste ore, la piccola azienda di Lelystad comunica, attraverso le immagini ufficiali e la descrizione delle caratteristiche progettuali e tecniche, una nuova esclusiva versione della Donkervoort D8 Gto, che segue di circa un anno le precedenti “Bare Naked Edition” e “Blister Berg Edition” (versioni speciali che si caratterizzavano, rispettivamente, per un massiccio impiego della fibra di carbonio e per la denominazione scelta come omaggio all’omonimo circuito tedesco): si tratta della D8 Gto – RS, “special” concepita con un precisio obiettivo, ovvero conquistare il record sul giro al Nurburgring che, con 7’14” registrato nel 2006, già appartiene a Donkervoort.
La factory olandese, dunque, intende superare se stessa. Per questo ha sviluppato la G8 Gto – RS, che – secondo quanto indicato dagli artigiani di Lelystad, si segnala per essere “La D8 GTO più estrema di tutte”. Frutto di un continuo affinamento aerodinamico ed estetico, la D8 GTO – RS si segnala, relativamente all’impostazione del corpo vettura, per il ricorso ad alcune modifiche (seppure di dettaglio) che riguardano principalmente la parte anteriore, i montanti posteriori in fibra di carbonio, studiati per offrire un flusso dell’aria ancora più accurato, la “coda” della vettura leggermente rivisitata nell’estetica e il legero aumento delle carreggiate. Quest’ultimo aspetto deriva dall’adozione di un nuovo set di sospensioni, studiato per garantire la massima tenuta di strada alle alte velocità. Allo stesso modo, anche l’impianto frenante è stato modificato, in funzione delle nuove peculiarità tecniche offerte da Donkervoort D8 Gto – RS.
Aria di novità anche nell’abitacolo: la Donkervoort D8 Gto – RS mette in evidenza, all’interno, una nuova immagine per la strumentazione e un nuovo ampio tunnel centrale in fibra di carbonio: Donkervoort possiede un vasto expertise nel trattamento della fibra di carbonio, tanto che tutti i componenti di corpo vettura e abitacolo vengono sviluppati e prodotti “in – house”. Il risultato è, come sempre nella produzione della piccola azienda olandese, piuttosto sorprendente: gli stilemi tipicamente retrò dell’iniziale identità Lotus Seven peraltro mai abbandonati in 38 anni si fondono con un discorso stilistico, aerodinamico e tecnologico di nuova generazione.
Ciò che non cambia, nella nuova Donkervoort D8 Gto – RS, è… la lingua che si parla “sotto il cofano”, cioè il tedesco. L’impostazione powertrain nella inedita “special” olandese resta fornita dal Gruppo Vag – Volkswagen Audi, come avviene da più di vent’anni per le roadster di Joop Donkervoort. Si tratta del collaudato 2.5 Tfsi di origine Audi RS. L’unità, comunica Donkervoort, è stata oggetto di un upgrade meccatronico, sviluppato in collaborazione con Bosch che, oltre ad avere aggiornato il sistema di iniezione diretta, ha fornito a Donkervoort un nuovo Launch Control per assicurare alla “super – roadster” olandese fasi di partenza ottimizzate.
Ulteriori dettagli tecnici per la Donkervoort D8 Gto-RS saranno resi noti più avanti. Già deciso il prezzo di vendita e la “tiratura”: la D8 Gto-RS sarà prodotta in 40 unità a un prezzo che parte da 151.173 euro. Ma per accaparrarsene un esemplare bisogna fare presto: 21 Gto – RS hanno già “trovato casa” ancora prima di essere state prodotte.