Al Goodwood Revival è stata presentata la Sprint, serie speciale allestita su Caterham 160 che strizza l’occhio alle roadster d’epoca.
Al Goodwood Revival è stata presentata la Sprint, serie speciale allestita su Caterham 160 che strizza l’occhio alle roadster d’epoca.
Da sempre sostanzialmente immutate nell’impostazione progettuale, le “minimal roadster” Caterham rappresentano per gli enthusiast di vetture sportive ciò che, in effetti, viene manifestato dalla più genuina espressione dell’automobile: corpo vettura particolarmente leggero, totale assenza di qualsiasi elemento che possa appesantire la vettura non soltanto in termini di peso ma anche nell’immagine esteriore; abitacolo (piccolo!) a due posti secchi – collocati quasi sul retrotreno – e un lungo cofano motore.
Come dire: qualche pannello di carrozzeria, un semplice telaio, 4 ruote e un motore: ecco pronta la Caterham Seven, erede della iconica Lotus Seven che per gli appassionati delle creazioni di Hethel (e di coupé e roadster tout court) indica la Lotus “autentica” (lo dimostra il fatto che la produzione – base del marchio creato da Colin Chapman si è sempre articolata sugli atout di leggerezza, essenzialità di immagine ed alte prestazioni pur senza dovere contare su motorizzazioni ultrapotenti).
Non fa eccezione la nuova Caterham Seven Sprint, serie speciale della rastremata roadster di oltremanica: allestita sulla base della piccola Seven 160 – presentata nell’estate del 2013 proprio con l’intento di riportare l’immagine Caterham verso le origini del progetto Seven -, come omaggio ai sessant’anni dal debutto della storica Seven, è stata svelata in anteprima assoluta lo scorso weekend al Goodwood Revival, kermesse dedicata agli appassionati di auto storiche che si svolge annualmente sul tracciato britannico (e che si caratterizza per l'”obbligo” di presentarsi in abbigliamento d’epoca).
La serie speciale Sprint di Caterham Seven sarà “tirata” in 60 unità, sia per il mercato nazionale che per l’Europa, a un prezzo di partenza fissato in 27.995 sterline (corrispondenti a circa 33.175 euro).
L’impostazione della vettura – che rinnova la rivalità con l’altrettanto classica Morgan 3-Wheeler – prevede una gamma di sei tinte carrozzeria: le stesse che erano disponibili nel catalogo del 1966. In particolare, il telaio rifinito in grigio è un richiamo alla Lotus 7 Type 2, e lo schema delle sospensioni e della Barra antirollio sono un tributo alla stessa “originale” creazione di Colin Chapman. Parafanghi anteriori, impianto di scarico lucido e fanali posteriori sono anch’essi una “eco” agli “anni d’oro” di Lotus Seven. Nell’abitacolo, l’esclusivo volante a tre razze forate e dalla corona rivestita in legno, il semplicissimo pannello e la strumentazione essenziale contribuiscono ad aggiungere il “tocco” Sixties per Caterham Seven Sprint.
Sotto il cofano, la musica non cambia rispetto alla “160”: la nuova Caterham Seven Sprint viene equipaggiata con l’unità tre cilindri Suzuki, di origine motociclistica, da 660 cc, che sviluppa 80 CV e 107 Nm di coppia massima: più che sufficienti a fare raggiungere alla leggerissima roadster (poco più di 500 kg) una velocità massima di 160 km/h ma, soprattutto, i 100 km/h con partenza da fermo in appena 6″5.