Il colosso cinese Geely produrrà una inedita gamma di veicoli, basati sulla piattaforma modulare CMA, da destinare anche all’Europa.
Il colosso cinese Geely produrrà una inedita gamma di veicoli, basati sulla piattaforma modulare CMA, da destinare anche all’Europa.
L’interesse di alcuni big player del comparto automotive nei confronti della Cina (che ha un occhio di particolare riguardo per la produzione di alta gamma europea) contribuisce a uno scambio tecnologico da parte dei maggiori Gruppi automobilistici presenti all’ombra della Grande Muraglia. Le proprietà cinesi iniziano a nutrire ambizioni di espansione verso i mercati europei.
Un esempio (l’ultimo, in ordine di tempo) arriva da Geely, la holding che da tempo detiene la maggioranza delle quote capitale di Volvo, che in queste ore annuncia un proprio piano di sviluppo e commercializzazione di un nuovo marchio da destinare non soltanto alla Cina, ma anche all’Europa e al nord America, e che produrrebbe una lineup di modelli sulla base della tecnologia scelta da Volvo per le proprie piattaforme modulari di nuova generazione: la prima vettura – attesa già nei prossimi mesi – sarà una Suv di medie dimensioni.
Secondo le prime indiscrezioni captate dal Web, la nuova denominazione scelta da Geely per l’inedito “sub – brand” che sfrutterà l’expertise Volvo in termini di engineering sarà “Lynk&Co“.
Esiste, a questo proposito, un sito Web, sul quale il Gruppo cinese indica la data del 20 ottobre per la presentazione ufficiale dell’inedito marchio (che averrà a Berlino: la scelta deella Capitale tedesca – una delle città “smart” d’eccellenza a livello mondiale la dice lunga sui programmi del nuovo brand), nonché per il rilascio delle prime informazioni di rilievo sulla nuova gamma.
E c’è di più: una indiscrezione, raccolta dal sito Web tedesco Automobil Produktion, svela che la prima vettura a marchio Lynk&Co, da produrre negli stabilimenti Geely di Thaizhou (Cina), a un ritmo iniziale di circa 40.000 unità all’anno, sarà una “Sport Utility” equipaggiata con un sistema di propulsione a tecnologia ibrida ricaricabile (plug – in).
L’arrivo in Europa e nord America della inedita Suv Lynk&Co è previsto nei mesi successivi al debutto cinese. Stando alle prime “voci di corridoio”, la propulsione sarebbe affidata a un motore a benzina da 1,5 litri ed architettura a tre cilindri che Volvo dovrebbe inserire a breve nella propria gamma.
Più probabile, anche alla luce delle più recenti novità ingegneristiche impostate dal marchio di Goteborg, l’impiego – quale “base di partenza” della imminente Suv Lynk&Co – l’impiego della nuova piattaforma modulare CMA (Compact Modular Architecture), annunciata esattamente un anno fa e che deriva dal già noto pianale SPA (Scalable Product Architecture). In effetti, le notizie rese note a fine 2015 per la nuova piattaforma CMA indicavano, quali primi modelli chiamati ad esserne equipaggiati, la nuova XC90 e una lineup di crossover. Da non dimenticare, inoltre, il fatto che il nuovo pianale CMA – idoneo ad ospitare anche moduli a propulsione ibrida – è stato progettato in virtù di un concreto piano di espansione per la gamma Volvo che prevede un monte – vendite fino a 800.000 autovetture all’anno entro il 2019 (il totale delle Volvo vendute, a tutto il 2014, era stato di 465.866 autovetture in tutto il mondo).