La nuova B-crossover svelata nelle scorse ore e in procinto di essere presentata al Salone di Francoforte arricchirà la filosofia Golf: potrebbe essere questo l’ingrediente di successo? Vediamo come.
Mancano una ventina di giorni alla presentazione verso il grande pubblico di Volkswagen T-Roc: la vetrina sarà l’imminente Salone di Francoforte (14 – 24 settembre), rassegna di fine estate-inizio autunno che a cadenza biennale, alternandosi con Parigi, svela le novità automotive del momento. I riflettori dell’IAA 2017 saranno puntati proprio su T-Roc, da molti annunciata fra le “regine” del Salone.
I motivi di questa grande attesa sono presto spiegati: un po’ SUV (anzi: “baby-SUV”), un po’ crossover, un po’ berlina “multipurpose”, il tutto condensato in una simpatica intonazione sportiva, la novità Volkswagen porta in dote gli ingredienti che possono decretarne il successo.
È chiaro che la concorrenza c’è, ed è anche piuttosto agguerrita: alcuni degli esempi di possibili competitor nei confronti di VW T-Roc saranno, del resto, anch’essi presenti al Salone di Francoforte: ci si riferisce, in questo senso, alle due crossover compatte Hyundai Kona e Kia STonic, “cugine” dagli occhi a mandorla dall’immagine piacevolmente sportiva. E, per dare un’occhiata alla produzione attuale, due colossi di mercato – Fiat 500X e Jeep Renegade che contribuisce in massima parte al “new deal” del marchio-simbolo dell’offroad made in Usa – e una competitor d’oltralpe che risponde al nome di Renault Captur.
In poche parole: ce n’è abbastanza per assistere con interesse ad un nuovo duello fra grandi marchi. D’altro canto, la nuova Volkswagen T-Roc si prepara all’inserimento in un settore – appunto, quello delle crossover e “Sport Utility” – indicato dai più come uno dei principali, in un’ottica a medio-lungo termine, quanto a livelli di crescita globale: non a caso, T-Roc sarà commercializzata in gran parte dei mercati mondiali.
Volkswagen T-Roc: estetica tranquillizzante e sportiva
C’è di più: al possibile successo del “prodotto T-Roc”, portà dare man forte la filosofia “trasversale” di progetto. Appunto: un po’ berlina compatta dall’immagine sbarazzina e agile, un po’ piccolo SUV, un po’ crossover.
Le linee che, sotto un’apparente “graniticità”, nascondono – neanche troppo! – un approccio dinamico trovano giustificazione in una serie di accenti che da una parte tranquillizzano gli estimatori della produzione di Wolfsburg (la linea della zona anteriore e posteriore soprattutto, ma anche l’impostazione lineare e volutamente “semplice” dell’abitacolo); e dall’altra regalano una piacevole impressione agli amanti dei modelli di alta gamma (apprezzabile, in questo senso, la curvatura che accompagna i passaruota posteriori, il cui disegno può ricordare quello impostato per Bentley Bentayga. E scusate se è poco…).
Piacerà ai mercati, come VW Golf
L’impressione estetica, tuttavia, è un fatto personale. Ciò su cui, ad una prima analisi, sembra logico soffermarsi, è la stretta parentela con la eterna bestseller di Wolfsburg: Volksagen Golf, il modello che nel 1973 – quando, cioè, ne venne impostata la progettazione – traghettò l’immagine del marchio tedesco, all’epoca in una situazione delicata, verso una dimensione tutta nuova.
La “base di partenza” per VW T-Roc è la stessa di Golf: la piattaforma modulare MQB – Modularer Querbaukasten, rivoluzionario pianale che, nella seconda parte del 2012, andò a costituire l’”ossatura” della nuova produzione Audi A3 e proprio Golf 7. Del resto, i due modelli di riferimento (T-Roc e Golf) sono molto simili negli ingombri esterni: stesso passo (2.623 mm), stessi valori di lunghezza (ci sono soltanto 3 cm di differenza fra le due: 4,26 m Golf 7; 4,23 T-Roc) e larghezza (Golf misura, esclusi gli specchi retrovisori, 1,79 m; T-Roc 1,82 m), e altezza di poco superiore per T-Roc (8 cm in più in confronto a Golf).
Ciò che potrebbe convincere i mercati, e un tipo di clientela non propriamente – almeno: non subito – amante dei veicoli di tipo crossover, è l’impostazione nel complesso rassicurante conferita a T-Roc: per nulla “selvaggia”, discretamente alta da terra… ma non troppo, sembra fatta apposta per farsi apprezzare dalle giovani famiglie che cerchino una vettura tuttofare (a proposito: in confronto alla Golf, vince anche la capacità del vano bagagli: 445 litri nel normale assetto di marcia, ”contro” 380), ma senza le caratteristiche “di nicchia” proprie di un determinato tipo di veicolo (pensiamo ai multivan così come ai fuoristrada; ma anche ai più grandi SUV): dimensioni, come detto, compatte e, ad aggiungere un quid di sportività, sbalzi ridotti all’anteriore e al posteriore.
T-Roc rivoluzionerà il settore delle B-crossover?
Va tenuto conto, inoltre, di una gamma di motorizzazioni “onesta” e in linea con il segmento del veicolo: 1.0 TSI e 1.5 TSI benzina; 1.6 TDI e 2.0 TDI a gasolio, potenze comprese fra 115 e 190 CV. E, su alcuni modelli, la presenza della trazione integrale 4Motion qui arricchita con un dispositivo di commutazione fra quattro differenti modalità di guida, due rivolte alla “normale” marcia su asfalto, le restanti che si riferiscono ad un assetto specifico per la trasmissione nell’avanzamento in offroad e in condizioni più impegnative (neve, pioggia); nonché la possibilità di adottare un set di sospensioni a controllo elettronico.
Per concludere: assisteremo ad nuova “rivoluzione” di mercato? Come quaranta e qualcosa anni fa Golf fu il modello che rese “universale” il concetto della piccola berlina a trazione anteriore (uno schema già all’epoca non nuovo, basti pensare a Fiat 128 e 127, Renault 5; tuttavia fu Golf che divenne fenomeno di costume in tutto il mondo), così la nuova T-Roc “universalizzerà” il settore delle B-crossover? Staremo a vedere.