L’ibrido plug-in sarà, probabilmente, inserito nella lineup del nuovo SUV Urus. E, in un secondo momento (fra non meno di cinque anni), anche una prossima generazione di Huracàn.
Nei giorni dei “grandi numeri” di produzione (sono state raggiunte le 7.000 unità prodotte in sei anni per Aventador, e Huracàn ha conquistato quota 9.000, in tre anni di presenza sul mercato), i vertici Lamborghini strizzano l’occhio ad una futura tecnologia di propulsione ibrida, che potrebbe caratterizarsi per l’impiego di una nuova prossima generazione di batterie, più leggere (per non influire negativamente sul peso del veicolo) e adeguatamente efficienti.
Per l’azienda di Sant’Agata Bolognese, notoriamente restia ad allontanarsi dalla “tradizionale” impostazione aspirata delle proprie unità motrici, ciò si tradurrebbe in una vera e propria rivoluzione. Tuttavia, è quanto – con intenzioni possibiliste – ha anticipato l’amministratore delegato di Lamborghini Automobili, Stefano Domenicali, ai taccuini di Autocar e in riferimento ad una futura “erede” di Huracàn.
Il numero uno del marchio emiliano ha infatti evidenziato, in una intervista riportata dall’edizione online del magazine di oltremanica, come “Il nostro prossimo modello necessiterà di una tecnologia di ibridazione”.
E, aggiunge, “Hybridisation is the answer, not [full] electric”. Come dire: i sistemi ibridi (in special modo quelli di nuova generazione, più “leggeri” nel peso delle batterie e più efficienti riguardo alle possibilità di autonomia di marcia) possono offrire un ampio ventaglio di impieghi, a discapito della tecnologia 100% elettrica.
Del resto, viene sussurrato da sempre più fonti che già l’imminente Urus, il primo SUV per Lamborghini la cui presentazione è fissata per il prossimo 4 dicembre nello stesso stabilimento di Sant’Agata Bolognese, potrebbe – in una fase successiva al “lancio” – essere equipaggiato anche con un modulo ibrido plug-in, chiamato ad affiancare la versione di debutto (su strada nella primavera 2018) dotata di un’unità 4.0 V8 biturbo da 650 CV.
Ulteriori dettagli in merito alle novità hi-tech di propulsione per Lamborghini saranno, dunque, resi noti più avanti. Il riferimento alla “futura ibridazione” per la lineup delle supercar emiliane può andare verso una “erede” di Lamborghini Huracàn, che sarà pronta non prima del 2022. Tuttavia, ciò non vuol dire che l’expertise maturato in cinque decenni sullo sviluppo dell’alimentazione aspirata sia destinato a farsi definitivamente da parte in virtù della tecnologia ibrida: “Il potenziale espresso dal frazionamento V12 resta molto ampio – dichiara Domenicali – Da parte nostra, continueremo a percorrere la strada dell’affinamento delle unità V10 e V12, come risposta alle esigenze dei nostri clienti, ed essere pronti a passare all’ibrido al momento giusto”.
I tecnici, a Sant’Agata Bolognese, si mantengono dunque all’opera: è chiaro che il mercato (in questo senso rappresentato dalla nicchia di facoltosi enthusiast) continua a mantenersi su un piano “tradizionalista”, e chiede che le Lamborghini restino dotate di motori dal sofisticato engineering volto all’”alimentazione atmosferica”. Ecco, quindi, che – a voler avanzare delle ipotesi – la tecnologia ibrida potrà interessare la futura Huracàn, e non la Aventador.