Al Salone di Pechino, riflettori puntati sulla inedita serie speciale “del Giubileo”: un esclusivo upgrade di immagine, motori V6 benzina e gasolio, due varianti di passo.
Non soltanto eco friendly: sebbene fra le “voci” che compongono la nuova vision Jaguar vi sia una dichiarata attenzione verso i sistemi di propulsione elettrificata (come del resto messo in evidenza dal recentissimo SUV I-Pace ad alimentazione 100% elettrica, svelata lo scorso febbraio ed esposta in anteprima ufficiale al Salone di Ginevra), il marchio di Coventry tiene in ampia considerazione la propria tradizione, che abbina un personalissimo appeal di immagine a una diffusa impressione di sportività ai modelli che, negli anni, si sono succeduti a comporre la “dinastia” Jaguar.
Fra questi, un posto di rilievo va ascritto alla gamma XJ: la “famiglia” più longeva per il marchio di oltremanica, in produzione dal 1968 ed attualmente giunta alla nona generazione (X351, creata nel 2009 dalla “matita” di Ian Callum) rappresenta, per Jaguar, la definitiva consacrazione di competitor nei confronti di Bmw e Mercedes, alle quali più avanti si aggiunse Audi. Un progetto tutto nuovo, cinquant’anni fa, costituì la “base di partenza” per un sostanziale rinnovamento del marchio, che fino ad allora annoverava, fra le proprie berline, modelli di alta classe tuttavia ormai obsoleti (MkII e successive 240 e 380, S-Type e 420G).
Per celebrare le cinquanta primavere della lineup XJ, Jaguar espone al Salone di Pechino (in programma fino a venerdì 4 maggio) la serie speciale XJ50, sigla che indica chiaramente il giubileo di uno dei modelli maggiormente rappresentativi nella storia del “Giaguaro”. È sintomatico, ai fini dell’ampliamento dei mercati globali, il fatto che la nuova “special edition” venga svelata alla rassegna di Pechino: la Cina, insieme ad altri 99 Paesi, sarà uno dei mercati di esportazione di XJ50, già disponibile in ordinazione ad un prezzo di partenza (riferito al Regno Unito) di 74.280 sterline, corrispondenti a circa 85.000 euro.
Gli atout di Jaguar XJ50 vengono riassunti dallo stesso Ian Callum, in una nota diffusa da Jaguar in queste ore insieme ad una gallery di immagini che ne mettono in risalto le peculiarità e propongono un excursus storico nella dinastia XJ: “Da mezzo secolo, Jaguar XJ resta fedele al proprio patrimonio di origine, attraverso un perfetto bilanciamento fra bellezza di disegno, prestazioni adeguate ed elevata cura di esecuzione dell’assemblaggio e scelta dei materiali: caratteristiche in grado di accentuarne la personalità. È, in sostanza, una vettura che vale la pena celebrare: per questo, XJ50 rende omaggio ad un ‘gigante’ della storia dell’auto ancora oggi considerato fra le berline sportive più eleganti al mondo”.
Più in dettaglio, la nuova Jaguar XJ50 – disponibile nelle due declinazioni di interasse “standard” e “passo lungo” – riceve in dote, fra le esclusività di stile, un personale corpo vettura che comprende nuovi cerchi “Venom” da 20”, i paraurti (anteriore e posteriore) dell’allestimento “Autobiography”, la finitura in nero per la griglia anteriore ed uno specifico “rebadging”, quattro ulteriori tinte carrozzeria (Fuji White, Santorini Black, Loire Blue e Rosello Red) alla tavolozza delle nuance disponibili a catalogo; l’abitacolo presenta sedili con cucitura trapuntata e pelle traforata, un monogramma “XJ50” sul bracciolo all’ampio tunnel centrale e sui battitacco (retroilluminati) in acciaio inox, levette di selezione rapporti del cambio e pedaliera in alluminio.
Sotto il cofano, la propulsione di Jaguar XJ50 viene affidata alle unità V6 benzina, da 340 CV, e V6 turbodiesel, da 300 CV; in più, e soltanto per il nord America, c’è il poderoso V8 5.0 “Supercharged” da 540 CV.