La “nuova Jota” al centro di un test sul classico tracciato del Nurburgring: la ghiotta notizia viene “captata” dal Web, insieme all’indiscrezione che sotto il cofano potrebbero esserci ben 800 CV.
In perfetto orario con le anticipazioni rese note nelle scorse settimane, i vertici di sant’Agata Bolognese sembrano indicare l’imminente ritorno della leggendaria denominazione “Jota” fra le serie specialissime della propria lineup. Con questa identificazione, Lamborghini ha caratterizzato alcune varianti ulteriormente potenziate, a partire dalla “one-off” Miura Jota, per proseguire successivamente con una specifica declinazione di Lamborghini Diablo SE30 e, in tempi ancora più recenti, Aventador J che nel 2012 venne sviluppata, sotto forma di roadster, sulla base di Aventador.
Si tratta, dunque, di una “dinastia” volutamente centellinata, proprio per evitare un eventuale inflazionarsi dell’”immagine-Jota”. I tempi, in ogni caso, sembrano essere maturi per un rilancio di questa caratterizzazione. Nella seconda metà di febbraio era trapelata la news, attraverso un’immagine diffusa su Instagram, relativa ad una prossima Lamborghini Aventador dall’inequivocabile sigla identificativa SV J, che nel dettaglio significa “Super Veloce” e, appunto, “Jota”. Una novità succulenta che, in queste ore, viene ulteriormente rilanciata da nuove notizie, nello specifico relative alla “sosta tecnica” di un esemplare di Lamborghini Aventador SV J, in previsione di un test preliminare sul tormentatissimo tracciato di 22,3 km della Nordschleife, nel complesso del Nurburgring che rappresenta un banco di prova fra i più efficaci per lo sviluppo delle novità high performance.
La Aventador più “estrema” si presenta agli occhi indiscreti degli enthusiast del “Toro” equipaggiata con una serie di ghiotte novità: su tutte, le appendici aerodinamiche di nuova progettazione, che all’atto pratico si traducono in un inedito splitter anteriore, di maggiori dimensioni, nuove “aperture” alle fiancate e, posteriormente, un design profondamente rinnovato. In questo senso, l’engineering prevede il ricorso ad un alettone tutto nuovo, collegato alla (altrettanto ridisegnata) zona posteriore della vettura mediante un elemento centrale e una coppia di sostegni laterali. Un nuovo diffusore inferiore rappresenterebbe, per i tecnici Lamborghini, l’occasione per lo sviluppo di un inedito impianto di scarico a terminali rialzati rispetto alla “normale” produzione Aventador, ai fini di un superiore livello di portanza generato dalla nuova forma del fondo vettura e dell’estrattore.
Bocche cucite riguardo alle novità di propulsione studiate a Sant’Agata Bolognese per la prossima Aventador SV J: è possibile avanzare l’ipotesi che la imminente versione “ultra-radicale” di Aventador ne mantenga invariata l’origine motoristica, rappresentata dall’unità 6.5 V12. Tuttavia, ne appare probabile un profondo affinamento tecnico, che su strada potrebbe tradursi in una potenza massima nell’ordine di 800 CV e, riguardo alla trasmissione, nel ricorso alla trazione integrale e al retrotreno direzionale che già equipaggia Lamborghini Aventador S. Secondo alcune indiscrezioni “captate” dal Web, la inedita Lamborghini Aventador SV J avrebbe (seppure non in maniera “ufficiale”) fermato i cronometri alla Nordschleife in 6’54”, un tempo inferiore di circa 5” rispetto ad Aventador SV e ulteriormente vicino alla mattatrice di categoria al Nurburgring, cioè Porsche 911 GT2 RS che ha recentemente fatto registrare 6’47”3.