Ispirandosi al pilota parigino Albert Divo che vinse due volte la Targa Florio con Bugatti 35, il marchio alsaziano rivela che la imminente hypercar Divo sarà “fatta per le curve”. L’anteprima il 24 agosto.
Quanto costa l’estremo? Ad occhio e croce, sui 5 milioni di euro. A tanto, secondo le prime indiscrezioni, ammonterà il prezzo di vendita indicato per accaparrarsi un esemplare di Bugatti Divo, la imminente hypercar di Molsheim già indicata in un totale produzione di soltanto 40 unità, che verrà presentata in anteprima assoluta, il prossimo 24 agosto, in occasione della kermesse californiana “The Quail – A Motorsports Gathering”, meeting di auto storiche di grande prestigio. L’evento si terrà nella cornice del Quail Lodge di Carmel nell’ambito della Monterey Car Week e si svolgeranno quattro eventi celebrativi (i settant’anni di Porsche, una retrospettiva sulle Lancia vittoriose nei rally, una esposizione incentrata su Lamborghini Espada, e una esposizione di Porsche elaborate dallo specialista tedesco Alois Ruf).
In un simile “parterre”, viene facile attendersi un ruolo di “nuova regina” per la Bugatti Divo, supercoupé del marchio alsaziano oggi nell’orbita del Gruppo VAG-Volkswagen Audi e che, come la precedente Veyron e la ancora recente “erede” Chiron, assumerà il nome di uno dei piloti che negli anni 20 e 30 (l’epoca d’oro di Bugatti nel mondo delle competizioni) contribuirono a scrivere pagine memorabili per la Casa fondata da Ettore Bugatti. Nello specifico, il parigino Albert Divo – nato nel 1895 e scomparso nel 1966 -, successivamente tra i fondatori del Club International des Anciens Pilotes de Grand Prix F1, iscrisse il proprio nome in due edizioni consecutive della Targa Florio (1928 e 1929), entrambe concluse vittoriosamente al volante della leggendaria Bugatti 35, modello-simbolo della produzione “storica” di Molsheim.
La imminente Bugatti Divo, dopo un primo annuncio pubblicato nei giorni scorsi, viene anticipata attraverso una prima immagine che ne illustra un particolare della finitura – nello specifico, i caratteri grafici scelti per il monogramma che ne abbellirà gli arredi interni, ed una prima sommaria illustrazione dei pellami di assoluta qualità che ne caratterizzeranno i rivestimenti abitacolo -, mentre vengono al momento lasciate “in secondo piano” ulteriori eventuali informazioni di progetto e tecniche, altrettanto ghiotte per gli appassionati del marchio alsaziano (e di hypercar “tout court”). C’è soltanto una indicazione, ipotizzabile leggendo “fra le righe” quanto annuncia il presidente Bugatti, Stephan Winkelmann, in merito a quelle che potrebbero essere le nuove peculiarità della supercoupé da 5 milioni di euro: “Happiness is not around the corner. It is the corner. The Divo is made for corners” ovvero “La felicità non è ‘dietro’ la curva, ma è nella curva stessa. E Divo è fatta per le curve”, afferma il numero uno di Bugatti, giocando sul termine “Corner” inteso come “angolo” ma anche come “curva”.
Con questa frase, un po’ enigmatica a prima vista, è tuttavia possibile attendersi un engineering di telaio e di aerodinamica all’insegna della leggerezza e di una ulteriore attenzione allo studio dei flussi dell’aria finalizzati all’agilità dinamica del veicolo ed alla possibilità di affrontare le fasi di curva ad elevatissime velocità. Un po’ come, novant’anni fa esatti, avvenne con Bugatti 35, che annoverava adeguata potenza e, soprattutto, grande attenzione ai pesi ed alla maneggevolezza fra i propri atout. Del resto, la denominazione scelta che omaggia Albert Divo due volte vincitore alla Targa Florio – la storica competizione siciliana premiava, storicamente, vetture leggere e particolarmente agili, più che potenti in senso assoluto – potrebbe suggerire questa ipotesi.
È tuttavia uno dei molti dettagli che si celerebbero dietro al nuovo progetto Bugatti Divo: trattandosi di una hypercar di ultima generazione ed allestita per offrire ad un ristrettissimo “club” di facoltosi enthusiast un livello ancora superiore di allestimenti e personalizzazioni in rapporto alla “instant classic” Chiron (ulteriori conferme arriveranno nei prossimi giorni) secondo un personale progetto di assoluta esclusività artigianale propria delle più recenti strategie di marchio (e che, a sua volta, si rifà alla tradizione dei primi decenni del 900), la nuovissima Bugatti Divo potrebbe mantenere la medesima unità motrice V16 8.0 (7.993 cc) sovralimentata con quattro turbocompressori, per una potenza massima di 1.500 CV ed una potenza specifica di 187,5 CV/litro e 1.600 Nm di coppia massima, che rappresentano la carta d’identità di motorizzazione per Bugatti Chiron. Con l’aggiunta di un “quid” di guidabilità e maneggevolezza in più. La curiosità è molta: staremo a vedere.