Soltanto 40 esemplari a 5 milioni di euro ciascuno (ma sono già tutti esauriti) per la Bugatti Divo, che punta tutto su aerodinamica e riduzione dei pesi.
Se Bugatti Chiron, ovvero lo stato dell’arte di Molsheim in materia di performance velocistiche e sviluppo aerodinamico, potrebbe apparire molto complicata da evolvere ulteriormente, i tecnici del nobile marchio alsaziano che fa capo al Gruppo Volkswagen hanno dato vita ad una serie speciale (e non potrebbe essere altrimenti, considerato l’altissimo blasone e i contenuti tecnologici portati in dote) allestita sulla hypercar da 1.500 CV. Si tratta di Bugatti Divo, versione a serie “ovviamente” limitata, che ha fatto bella mostra di sé in questi giorni alla Monterey Car Week.
Bugatti Divo è, nel nome scelto per il nuovo modello (del quale saranno “tirate” soltanto 40 unità, ad un prezzo indicativo di 5 milioni di euro ciascuna; e tutte, secondo alcune indiscrezioni, già prenotate), un omaggio ad Albert Divo, uno dei piloti simbolo di Bugatti nell’epoca d’oro dell’impegno agonistico. La continuità con Veyron e Chiron viene, dunque, mantenuta anche nell’identità: Divo, al volante della leggendaria Bugatti Type 35, fu vincitore, nel 1928 e nel 1929, di altrettante edizioni della Targa Florio.
Il vernissage per Bugatti Divo è avvenuto, alla Monterey Car Week, nell’ambito del “The Quail: a Motorsport Gathering” 2018, uno degli eventi che hanno caratterizzato la settimana californiana di mezza estate dedicata alle auto storiche più prestigiose e alle novità di altissima gamma.
Una filosofia che risponde in pieno alla serie speciale Divo, allestita sulla impostazione meccatronica di Chiron (qui un nostro approfondimento sulla versione equipaggiata con inedito “Sky View” che ha debuttato a Pebble Beach), dalla quale “eredita” anche le dimensioni esterne e, in linea generale, le linee del corpo vettura, seppure con numerosi dettagli-novità, alcuni dei quali volutamente ispirati all’eredità storica Bugatti.
Fra questi, sono da segnalare, nella zona anteriore, le nuove prese d’aria di raffreddamento per l’impianto frenante in materiale carboceramico, una inedita fanaleria a Led, nuovi “flaps” laterali, il nuovo disegno del tetto che ora presenta una inedita presa d’aria NACA, la personalissima “pinna” centrale che attraversa la zona posteriore del corpo vettura ins enso longitudinale (dichiarato omaggio alla Type 57 Atlantic), un ampio alettone posteriore, che in superficie misura il 23% in più rispetto a quello che equipaggia la “base di partenza” Chiron, la nuova fanaleria posteriore creata da un processo di stampa 3D secondo un preciso disegno che la rende integrale alle feritoie di raffreddamento per l’unità motrice, e specifiche “aperture” per il raffreddamento dei freni posteriori. Nel complesso, indicano i vertici Bugatti, il programma di intervento studiato per la ultra-esclusiva Divo è finalizzato all’ottenimento di un ulteriore carico aerodinamico (fino a 456 kg, ovvero 90 kg in più in rapporto alla downforce ottenuta da Bugatti Chiron) e in grado di raggiungere 1,6 g di accelerazione laterale. Dati alla mano, rende noto Bugatti, sul tracciato di prova di Nardò (Lecce), il test al quale Bugatti Divo è stata recentemente sottoposta ha consentito alla nuova specialissima hypercar dal prezzo di vendita esorbitante performance dinamiche addirittura superiori a quelle evidenziate dalla “base” Chiron.
Oltre a ciò, Bugatti Divo porta in dote, in virtù dell’impiego di alcuni nuovi componenti studiati in funzione del contenimento dei pesi (nuovi cerchi alleggeriti, panelli degli intercooler realizzati in fibra di carbonio, elementi del diffusore inferiore fissi, pannelleria di isolamento più sottile, rivestimenti abitacolo in Alcantara anziché in pelle, altoparlanti dell’impianto audio più piccoli, eliminate le tasche interne ai pannelli porta ed alla consolle centrale), un “risparmio” di 35 kg da Chiron, il che consente alla nuova Divo a fermare l’ago della bilancia su un peso a secco di 1.955 kg.
L’intervento di upgrade operato dai tecnici alsaziani per la nuova Bugatti Divo è essenzialmente rivolto ad un ulteriore step aerodinamico: la conferma, in questo senso, deriva dal mantenimento dell’unità motrice, di per se poderosa già in “configurazione standard”: l’unità V16 da 8 litri di cilindrata, sovralimentata con quattro turbocompressori, eroga 1.500 CV di potenza massima, gestiti da un cambio automatico sette rapporti con comando doppia frizione e trazione integrale permanente, per un tempo di accelerazione di 2”4 da 0 a 100 km/h e una velocità massima soltanto leggermente limitata rispetto a Chiron: 380 km/h.