Un “pacchetto” a tiratura limitata e ad un prezzo sbalorditivo: 19 super-appassionati potranno accaparrarsi in un colpo solo (a 6 milioni di sterline) una inedita DBS GT Zagato ed una DB4 GT Zagato Continuation.
C’è una stretta liaison fra Aston Martin e l’Italia: un legame da molti decenni correlato fra il marchio di Gaydon e la Carrozzeria Zagato, in una comunanza di concetto che non deriva soltanto dalla nazionalità (italiano è l’atelier di Terrazzano di Rho; italiana la proprietà del marchio di Gaydon, ovvero il fondo di private equity Investindustrial di Andrea Bonomi, nel dicembre 2012 subentrato alla guida dell’azienda – nonostante quasi metà dei capitali Aston Martin fossero in mano al Kuwait Investment Autorithy), ma anche da una identità di “vision”. E, andando più indietro nel tempo, gli appassionati conoscono bene le vicende Aston Martin a cavallo fra gli anni 20 e 30, che videro l’italiano Cesare Augusto Bertelli acquistarne la precedente proprietà (Bamford & martin) insieme al socio Bill Renwick, la sua nomina a direttore tecnico e il lungo periodo di successi sportivi del decennio precedente la Seconda Guerra mondiale.
Oggi, Aston Martin celebra Zagato – che nel 2019 festeggerà i cento anni dalla fondazione – con lo sviluppo di DBZ Centenary Collection: un “pacchetto” (ovviamente “specialissimo” e destinato a pochi facoltosi ultra-appassionati) costituito dalla inedita DBS GT Zagato, un modello di nuova progettazione, e dalla riproposizione della leggendaria DB4 GT Zagato, una delle coupé esteticamente più belle mai prodotte a Gaydon. Ma andiamo con ordine, putualizzando subito che i quantitativi programmati per entrambe le vetture “celebration” ed i relativi prezzi di vendita potranno essere appannaggio di pochissime tasche: soltanto 19 coppie, e che verranno messe in vendita alla cifra di 6 milioni di sterline (corrispondenti a circa 6,76 milioni di euro), tasse escluse; c’è da giurarci, tuttavia, che l’intero lotto troverà desiderosi acquirenti in poco tempo.
Come avviene nelle creazioni di “haute couture”, quindi, DBS GT Zagato e DB4 GT Zagato Continuation (che verranno costruite, seppure sia superfluo specificarlo, interamente a mano) non saranno acquistabili “in singolo esemplare”, ma verranno vendute esclusivamente “in coordinato”, vale a dire in coppia. Chi disponga di un garage adeguato, e di riserve finanziarie altrettanto solide, non avrà problemi ad assicurarsi il colpaccio. Del resto, le finalità di impiego sono differenti e, fra loro, complementari: Aston Martin DBS GT Zagato, che verrà assemblata a Gaydon, è omologata per l’uso stradale, mentre DB4 GT Zagato Continuation, la cui produzione avverrà nella storica usine di Newport Pagnell, potrà essere impiegata soltanto in pista o in aree private. Ciascun acquirente si vedrà consegnare la propria coppia di supercoupé Zagato in due fasi successive: DB4 GT Continuation entro la fine del 2019; DBS GT entro la fine del 2020.
Aston Martin DB4 GT Zagato (disegnata da Ercole Spada) non ha bisogno di molte parole per essere illustrata, stante il grandissimo appeal storico della versione d’origine – prodotta fra il 1960 e il 1963 in 19 esemplari, più sei ulteriori unità (quattro “Sanction II” e due “Sanction III” realizzate fra gli anni 90 e il nuovo Millennio – e portata in gara, fra gli altri, da Stirling Moss, Roy Salvadori e Jim Clark. I vertici di Gaydon, ad illustrazione della doppia novità, comunicano che la vettura verrà allestita seguendo il concetto filologico della serie limitata DB4 GT Continuation di recente annuncio (qui un nostro approfondimento), a sua volta prodotta in 25 esemplari: materiali e rivestimenti identici, motore a sei cilindri in linea (il celebre “Straight Six”) evoluzione dell’unità da 3,7 litri, 380 CV e doppia accensione.
Diverso il discorso per la inedita Aston Martin DBS GT Zagato: anticipata da un primo teaser “di massima” che ritrae, in forma ancora stilizzata, un particolare della zona frontale, viene indicata da Gaydon come una variante evolutiva della recentissima Aston Martin DBS Superleggera. Si notano, a questo proposito, la soluzione di una più ampia superficie per la calandra ed il differente disegno della griglia; elemento tipico di Zagato, la doppia “gobba” sul tetto.