I programmi industriali 2019-2021 illustrati dai vertici FCA. Gran parte delle linee-guida indicate da Marchionne a giugno trovano conferma. Su tutti, il via libera ai progetti di elettrificazione. Tutti i dettagli.
Lo scorso 1 giugno, al Capital Markets Day, le prime anticipazioni “di massima”. In questi giorni, mentre oltreoceano si dava il via all’edizione 2018 del Salone di Los Angeles (qui la nostra panoramica sulle novità) il piano di elettrificazione “made by FCA” ha aggiunto un ulteriore tassello. E si tratta di una serie di novità, sostanziose per quanto attese, che permetterebbero all’”asse Torino-Detroit” di avvicinarsi ai programmi di sviluppo in chiave ibrida e 100% elettrica che altri big player del comparto automotive possiedono già sui propri taccuini delle priorità. Non solo: anche la produzione Jeep sarà “più italiana”, per compensare la recente fine produzione di Fiat Punto a Melfi. Ma andiamo con ordine.
Fra le “voci” di rilievo, è da annoverare – nella presentazione del programma di riposizionamento industriale 2019-2021 per Fiat-Chrysler Automobiles, un maxi progetto per il quale il Gruppo si dichiara pronto a mettere sul piatto un investimento nell’ordine di 5 miliardi di euro soltanto per la riqualificazione dei programmi di produzione per l’Italia sugli 8,7 miliardi annunciati da Marchionne lo scorso giugno per l’intera Europa – l’annuncio relativo al prossimo debutto sul mercato europeo di Fiat 500 elettrica, attesa su strada entro i primi tre mesi del 2020.
Un ingresso nella lineup Fca non del tutto “nuovo” in senso assoluto (negli USA è da tempo in produzione la variante “zero emission” di Fiat 500, quella che Sergio Marchionne indicava come modello-immagine), in ogni caso inedito per il fatto che la futura 500 elettrica “new generation” sarà allestita su una piattaforma tutta nuova, da inserire eventualmente quale soluzione globale per ulteriori modelli; e verrà prodotta negli storici impianti di Mirafiori, del resto recenti “orfani” di Alfa Romeo MiTo, l’altra “compatta” di Fca che, insieme a Punto, nei mesi scorsi ha di fatto cessato la propria esistenza commerciale.
Le linee-guida del piano industriale “a breve termine” illustrate dal CEO Fca Mike Manley e dal responsabile Fiat-Chrysler Automobiles per i mercati EMEA Pietro Gorlier rappresenta, essenzialmente, una conferma alle impronte di programma lasciate lo scorso 1 giugno da Sergio Marchionne; gran parte delle tracce vengono seguite, ed in più c’è qualche sorpresa. Su tutte, come accennato, Fiat 500 “zero emission”, che si chiamerà Fiat 500 BEV e che, stante la annunciata produzione a Mirafiori, rappresenterà la punta di diamante (anche in termini simbolici) di dodici nuove varianti di modello che possiederanno un sistema di propulsione elettrificato: Mike Manley illustra che “I nuovi investimenti a favore di Jeep, Alfa Romeo e Fiat apporteranno una serie di benefici che deriveranno dall’impiego dell’attuale capacità produttiva, dalle economie di scala e dall’ottimizzazione delle risorse derivanti dallo sviluppo di architetture comuni”; Pietro Gorlier, dal canto suo, ha spiegato ai rappresentanti delle sigle sindacali (Fim, Uilm, Ugl, Acqf e Fismic) convocati per la sigla del contratto collettivo del Gruppo, che il nuovo piano è stato concepito sulla scorta “Dell’attuale tendenza di mercato, relativamente stabile in Italia come in Europa, e con una flessione che si attende per il 2020”, principalmente “Per l’entrata in vigore delle nuove normative sulle emissioni inquinanti”.
Bocche cucite, al momento, riguardo l’engineering che i tecnici Fca intendono impostare per Fiat 500 BEV. Al di là dell’impatto emozionale – oltre che strategico – che la futura “zero emission” su base Fiat 500 intenderà assumere per l’intero Gruppo, è da sottolineare il fatto che potrebbe fare da capofila per una lineup di nuovi modelli elettrificati, ed altrettanto “connessi” dal punto di vista multimediale: “Nei prossimi mesi avvieremo i programmi di formazione del personale, che saranno incentrati proprio sulle tecnologie elettriche ed ibride”, precisa Gorlier in una dichiarazione raccolta dai taccuini de La Stampa. E ci sono novità di spessore anche relativamente alla nuova lineup ad alimentazione ibrida plug-in: in questo senso, i riflettori vengono puntati su Jeep Renegade PHEV, che verrà prodotta nelle linee di montaggio di Melfi (PZ), così come Jeep Compass PHEV; la stessa Renegade “ricaricabile” costituirà “base di partenza” anche per Fiat 500X PHEV.
Da segnalare, accanto alla “sorpresa” Fiat 500 elettrica e Jeep Compass “made in Melfi”, l’annuncio relativo alla variante ibrida per Fiat Panda, che insieme al programma di restyling di modello verrà affidata agli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, in virtù di un immediato “via libera” agli investimenti che frutterà anche l’assemblaggio del “baby SUV” Alfa Romeo, con tutta probabilità da allestire sulla medesima piattaforma PHEV condivisa con Jeep Renegade e Jeep Compass.
Proprio sul fronte Alfa Romeo – uno dei marchi FCA ribaditi a giugno per rafforzare la futura immagine dell’Italia come “polo del lusso” riguardo alla produzione -, oltre all’annuncio inerente la futura produzione del “compact Sport Utility” nelle linee di montaggio campane, i vertici Fiat-Chrysler Automobiles confermano il mantenimento di Alfa Romeo Giulietta a Cassino e anticipano l’assemblaggio delle novità Alfa Romeo 8C ed Alfa Romeo GTV nelle storiche linee di montaggio di Modena, da dove si provvederà alla produzione di Maserati GranTurismo e GranCabrio. Restando in tema “alto di gamma”, detto di GranTurismo e GranCabrio, a Modena nascerà Maserati Alfieri, novità di intonazione marcatamente sportiva che annovererà nella propria lineup specifiche versioni a propulsione ibrida plug-in e 100% elettrica; mentre a Mirafiori saranno mantenute le linee di montaggio Maserati Ghibli, Levante e Quattroporte, dal canto loro in procinto di ampliarsi nel futuro ad ulteriori proposte elettrificate.
“Last but not least”, nei progetti a medio termine Fca per l’Italia (si attendono novità riguardanti l’Europa) è da segnalare un nuovo “disco verde” ai programmi di produzione per i diesel: sembra che la parola “fine” al gasolio, nei mesi scorsi indicata al 2021, non compaia più nei piani industriali Fiat-Chrysler Automobiles. Può essere, dunque, che nell’impianto di produzione motori di Pratola Serra si provvederà allo sviluppo della nuova generazione di motori a gasolio.