Obiettivo: sviluppare la Mini più potente e veloce di sempre. Si parla di 300 CV ed un affinamento aerodinamico ad hoc. La produzione sarà volutamente limitata a 3.000 unità.
Per i sessant’anni dal debutto della “storica” prima generazione ADO 15 (1959), salutata dalla serie speciale Mini 60 Years Edition, il marchio di Oxford – felicemente superato (dicembre 2016) il traguardo dei tre milioni di esemplari prodotti della gamma sotto l’ala Bmw Group dal suo ingresso sul mercato avvenuto nel 2001 – prepara per il 2019 due novità di rilievo: la attesissima variante 100% elettrica, presentata sotto forma di concept al Salone di Francoforte 2017; e la declinazione “ultra-high performance” Mini John Cooper Works GP, anch’essa svelata in occasione dell’IAA 2017 (qui la nostra anticipazione).
Proprio quest’ultima, ora, viene messa sotto i riflettori, in un comunicato dei vertici MINI che ne forniscono una dettagliata anteprima, preludio alla possibilità di vederla “dal vivo” all’imminente Salone di Ginevra (in programma da giovedì 7 a domenica 17 marzo: qui la nostra panoramica sulle novità che vedremo alla rassegna).
Un’anticipazione “di contenuto”, più che visiva: al momento, di Mini John Cooper Works GP 2020 – che, in ogni caso, entrerà sul mercato all’inizio del prossimo anno – vengono infatti rilasciati alcuni “teaser”, rivolti all’illustrazione di una serie di particolari del corpo vettura chiaramente rivolti ad amplificare l’immagine marcatamente “racing” dell’annunciato modello di punta della lineup MINI (non dovrebbe quindi essere troppo distante, dal punto di vista stilistico-aerodinamico, dal prototipo di Francoforte 2017, fatti salvi alcuni accenti “estremi” che, qui, sembrano apparire leggermente “ridotti”, come il vistoso rigonfiamento nella zona posteriore, che potrebbe essere “ridimensionato”; staremo a vedere, in ogni caso: e l’attesa è particolarmente ghiotta).
L’attenzione, al contrario, si sposta sugli atout tecnologici in chiave ultrasportiva, annunciati da una serie di cifre che pongono l’accento sulla volontà, da parte dei tecnici di Oxford, di sviluppare la Mini più potente e più veloce di sempre.
Nello specifico, se ne annuncia una potenza nell’ordine di 300 CV, frutto di un preciso re-engineering dall’unità motrice 4 cilindri a tecnologia di sovralimentazione Mini TwinPower Turbo; allo stesso modo, una particolare attenzione verrà riservata all’assetto, all’ottimizzazione dei pesi ed alla risposta dinamica del veicolo (il leggendario “go-kart feeling” da sessant’anni fiore all’occhiello dell’immagine Mini nel mondo), in ordine di creare – anticipa il comunicato diffuso in queste ore – “Un ‘pacchetto’ ottimale riguardo alle caratteristiche tecniche ed alle prestazioni”.
“Base di partenza” sulla quale operare un ulteriore sviluppo è, del resto, la precedente serie Mini John Cooper Works GP, edizione “tirata” in 2.000 unità che, nel proprio biglietto da visita, riporta il tempo di 8’23” sul giro fatto registrare alla Nordschleife del Nurburgring, tracciato da sempre banco di prova di primissimo piano nei programmi high performance di molte Case costruttrici.
Fedele al proprio messaggio dinamico, la nuova serie speciale Mini John Cooper Works GP 2020 richiederà… appassionati altrettanto veloci nella decisione di acquistarne un esemplare: la produzione sarà volutamente limitata a 3.000 unità.