Dichiarata evoluzione di 488 GTB e 488 Pista, porta in dote un marcato aggiornamento aerodinamico ed un upgrade al pluripremiato 3.9 V8 biturbo: ora ha 720 CV.
Ferrari porta la novità-evoluzione del “progetto” 488 GTB sullo stesso palcoscenico dove, quattro anni fa, avvenne il vernissage della supercoupé V8 biturbo da 670 CV, ovvero il Salone di Ginevra. E si intenda il termine “evoluzione” nel suo più preciso significato: con la conferma dell’anteprima di F8 Tributo, diffusa in queste ore attraverso una serie di immagini di anticipazione ed un primo dettaglio sulle peculiarità che verranno portate in dote dalla nuova GT di Maranello, Ferrari intende proseguire la “carriera” di 488 GTB attraverso un programma evolutivo, più che “erede” in senso stretto.
Allo stesso modo, gli appassionati che attendessero, in occasione dell’imminente Salone di Ginevra (qui una nostra panoramica sulle novità che vedremo alla rassegna, in programma per il pubblico da giovedì 7 a domenica 17 marzo), eventuali nuovi cenni sulla tecnologia – riportata nei giorni scorsi da Autonews – in merito ad un engineering ibrido che abbini il V8 biturbo ad un motore elettrico, dovranno pazientare ancora un po’. Nel frattempo, gli animi potranno “placarsi” con F8 Tributo, inedita “GT” allestita come, appunto, evoluzione di Ferrari 488 GTB, rispetto alla quale porta in dote – adeguatamente aggiornati – gli atout di estrema sportività che, del resto, hanno regalato alla “genitrice” il titolo, condiviso con la variante racing 488 Pista, di Ferrari più potente di sempre.
Esterni: notevole affinamento aerodinamico
Nel dettaglio, Ferrari F8 Tributo, il cui corpo vettura porta la firma del Centro Stile Ferrari guidato da Flavio Manzoni, presenta una serie di soluzioni rivolte ad un ulteriore step in materia di efficienza aerodinamica. Le immagini messe a disposizione da Maranello fanno risaltare, a questo proposito, il mantenimento dell’S-Duct (condotto dedicato all’ottimizzazione della dinamica dei flussi nella zona anteriore del veicolo) che aveva debuttato a bordo di 488 Pista, e che incide positivamente per il 15% alla downforce in rapporto a Ferrari 488 GTB; così come l’adozione di una nuova fanaleria a Led, a sviluppo orizzontale, che ha dato la possibilità ai progettisti di ricavare anteriormente nuove feritoie per il raffreddamento del sofisticato impianto frenante; di un nuovo posizionamento delle “tradizionali” prese d’aria dinamiche di aspirazione, trasmigrate dai fianchi (“stile” 488, per intenderci) verso l’ala posteriore; ed il nuovo lunotto in Lexan che mette ben in evidenza il motore e dispone di una serie di feritoie orizzontali nelle quali il connoisseur non avrà difficoltà a trovare un parallelismo con Ferrari F40, ma che – reminiscenze a parte – risultano funzionali all’ottimale dissipazione del calore proveniente dal vano motore, mantenendo nel contempo inalterata l’azione aerodinamica dell’ala posteriore. Sempre per restare… in coda, è da segnalare il ritorno della soluzione di gruppi ottici posteriori a doppi fanali (bene!), che debuttarono a metà anni 70 per Ferrari 308 GTB e vennero utilizzati, per l’ultima volta, su Ferrari F430.
Abitacolo: atmosfera “corsaiola”
All’interno, l’intervento di “upgrade” sostenuto dai tecnici di Maranello è, a ben vedere, anche superiore rispetto agli aggiornamenti studiati per il corpo vettura. Ferma restando l’impostazione ergonomica “uso pista” e la combinazione cromatica, l’abitacolo della nuova Ferrari F8 Tributo risulta complessivamente ridisegnato. Plancia, pannelli porta, tunnel centrale assumono un nuovo aspetto; nuovo è anche il volante, di diametro ulteriormente inferiore; e inedito è anche lo schermo da 7” collocato di fronte al sedile passeggero rivolto ad una nuova generazione del concetto di “dialogo” fra persona e veicolo HMI-Human Machine Interface.
Motore: squadra che vince non si cambia (ma si aggiorna)
Relativamente alla motorizzazione ed ai dispositivi di affinamento delle modalità di guida, Ferrari F8 Tributo porta in dote, come accennato, la medesima unità motrice V8 biturbo di 488 GTB e 488 Pista (propulsore peraltro votato per tre anni consecutivi – 2016, 2017 e 2018 – come “Best Engine of the Year” e l’anno scorso giudicato come “Miglior motore degli ultimi vent’anni”), la cui potenza è stata portata da 670 CV a ben 720 CV (1,85 CV/litro) a 8.000 giri/min, e 770 Nm di coppia massima a 3.250 giri/min. Il cambio rimane a sette rapporti con comando doppia frizione, altrettanto aggiornato nei programmi di cambiata. In virtù della possibilità di ottenere una serie di alleggerimenti ad hoc, il peso a secco di Ferrari F8 Tributo (che fra i controlli alla guida presenta una versione aggiornata “6.1” del Side Slip Angle e prevede il debutto del Ferrari Dynamic Enhancer nel programma di guida “Race”) è nell’ordine di 1.330 kg, vale a dire una quarantina di kg in meno rispetto a 488 GTB.
I valori prestazionali sono, come è logico attendersi, di assoluto livello, e complessivamente su quanto espresso dalla “corsaiola” 488 Pista: velocità massima 340 km/h, accelerazione 0-100 km/h in 2”9, e 7”8 per lo scatto da 0 a 200 km/h.