Il primo capitolo della produzione congiunta di nuovi veicoli VW-Ford verrà rappresentato dal successore del pickup di Wolfsburg; in vista anche progetti condivisi di guida autonoma e piattaforme EV.
Potrebbe essere il “medium-pickup” Ford Ranger la base di partenza per lo sviluppo di un modello erede del pari segmento Volkswagen Amarok: una strategia finalizzata all’ottimizzazione delle spese di progettazione e di produzione, tuttavia – in un’ottica a più ampio respiro temporale – rivolta verso ulteriori risultati congiunti, dalla realizzazione di future auto elettriche alla concretizzazione di nuovi progetti di guida autonoma che vedrebbero l’interessamento di entrambi i Gruppi.
La notizia, “captata” in queste ore da Automotive News Europe, rappresenta di fatto una prima messa in pratica delle voci di capitolato contenute nell’accordo fra il colosso di Dearborn ed il gigante di Wolfsburg, annunciato nei primi giorni di quest’anno ed ufficializzato, a stretto giro di posta, in occasione del Salone di Detroit 2019 (qui il nostro approfondimento), con la storica “stretta di mano” fra gli amministratori delegati Volkswagen (Herbert Diess) e Ford (Jim Hackett): il memorandum d’intesa è in effetti teso allo sviluppo di nuovi modelli per il segmento veicoli commerciali e pick-up di fascia media, nonché allo studio di strategie congiunte riguardo ad alcuni dei punti fermi per l’attuale asset del comparto automotive, ovvero tecnologie di guida autonoma, servizi per la nuova mobilità, veicoli elettrici, con una reciproca apertura a considerare ulteriori programmi futuri.
Il primo risultato della epocale “Alliance” strategica fra i due poli di primo piano della produzione automobilistica è, stando alle anticipazioni, improntato su un piano a breve-medio termine. E riguarda (la dichiarazione è stata avanzata, ieri dall’amministratore delegato della Divisione Veicoli Commerciali Volkswagen, Thomas Sedran, in occasione della conference call sui risultati operativi 2018) la realizzazione del pickup Volkswagen Amarok “new generation” (che potrebbe mantenerne la denominazione, oppure assumerne una nuova: staremo a vedere) sulla piattaforma di Ford Ranger, già entro il 2022.
È chiaro che dietro all’agreement c’è la ricerca all’ottimizzazione dei costi produttivi, una necessità cruciale per Volkswagen, che da tempo ha dato vita al personale “new deal” in chiave elettrificazione delle proprie proposte per gli anni a venire (la stima è di produrre 10 milioni di auto elettriche entro il 2025 su 27 diversi modelli a zero emissioni per tutti i “brand” che fanno capo al Gruppo VAG, secondo i recenti annunci racchiusi nella campagna di programma “Electric for All”), dunque necessita di partnership “di peso” tanto per lo sviluppo di nuovi modelli, quanto per la condivisione delle tecnologie. Il notevolissimo spiegamento di forze in fase di attuazione da parte dei vertici di Wolfsburg rende di primo piano la concretizzazione di nuove alleanze verso ulteriori settori industriali.
Un maxi-programma peraltro condiviso, negli intenti, dalla stessa Ford: il numero uno dell’”Ovale Blu” Hackett, nelle scorse settimane aveva osservato a questo proposito che la partnership “Aiuterà entrambi i Gruppi a creare valore, ed a venire incontro alle esigenze dei rispettivi clienti, oltre a darci l’opportunità di instaurare nuove collaborazioni per affrontare la prossima era della nuova mobilità”.
Va tenuto conto, del resto, che tanto Volkswagen (comprese Audi e Porsche) quanto Ford possiedono – insieme a Bmw Group e Daimler AG – delle quote di proprietà del network di infrastrutture europee per la ricarica ultrarapida Ionity, avviata nell’autunno 2017 e che si pone l’obiettivo di costituire, entro il 2020, una rete di 400 stazioni di carica “fast-charging” (fino a 350 kW) per veicoli elettrici equipaggiati con lo standard CCS-Combined Charging System relativo alla tecnologia di “allaccio” alle colonnine.
La “nuova mobilità” cui si riferiscono gli annunci dei massimi dirigenti VW e Ford riguarda, come accennato, anche i piani di sviluppo delle tecnologie di guida autonoma: sul tavolo c’è Argo AI, start-up di Pittsburgh specializzata in ricerca e sviluppo di sistemi “self-driving” acquisita da Ford nel 2017; in capo ad una manciata di mesi, i costi di progettazione e sviluppo di veicoli a guida autonoma sono aumentati in maniera vertiginosa, tanto da suggerire a molti big player del comparto automotive verso la ricerca di nuove partnership ed investitori esterni. “Siamo in una fase di dialogo con Ford per assumere una partecipazione in Argo – dichiara lo stesso Thomas Sedran – Una joint venture dedicata all’offerta di servizi per la mobilità potrebbe rappresentare un ulteriore progetto”. Nei prossimi mesi potrebbe arrivare una concretizzazione di tale dialogo.