I vertici di Gaydon hanno annunciato una complessa strategia industriale per trovare nuovi profitti dalla produzione Aston Martin. Tutti i dettagli.
I vertici di Gaydon hanno annunciato una complessa strategia industriale per trovare nuovi profitti dalla produzione Aston Martin. Tutti i dettagli.
Due nuove piattaforme, il debutto del crossover, e l’aggiornamento dell’attuale lineup di modelli anche attraverso la partnership tecnologica con Daimler: ecco, in estrema sintesi, il piano strategico che Aston Martin metterà in azione per raggiungere nuovi profitti e lasciarsi alle spalle un periodo piuttosto difficile (4.000 vetture vendute nel 2014, un confronto impietoso dalle 7.300 del 2007, e una gamma che inizia a sentire il peso degli anni). Una tattica che presuppone un deciso cambio di rotta, e che in senso concreto si esprimerà con l’esplorazione di nuove aree di mercato e il lancio di vetture appartenenti a segmenti finora sconosciuti al marchio di Gaydon. L’annuncio, che in queste ore fa il giro del Web, è l’analisi di quanto dichiarato dai “piani alti” di Aston Martin: “Nei suoi primi cento anni di vita, Aston Martin ha attraversato ben sette gravi crisi – indica Andy Palmer, amministratore delegato di Aston Martin – Per i prossimi decenni, faremo in modo che questo non accada più”.
Una dichiarazione lapidaria, che – secondo le indicazioni di Palmer rilasciate ad Automotive News – si attuerà proponendosi di tornare in attivo come primo risultato del piano di rilancio di sei anni.
Una parte fondamentale del “new deal” Aston Martin fortemente voluto dai vertici di Gaydon (“Abbiamo bisogno di ampliare la nostra gamma, essere meno dipendenti da un limitato portfolio di proposte”, dichiara Andy Palmer) è rivolta allo sviluppo di un inedito crossover (il primo in assoluto per Aston Martin): il nuovo modello è atteso sul mercato nel 2019, tuttavia le sue origini progettuali sono state in parte svelate, il mese scorso, nel prototipo Aston Martin DBX Concept esposto al Salone di Ginevra.
E c’è di più: il numero uno di Gaydon anticipa che oltre al crossover nuovi modelli si affacceranno sulla gamma Aston Martin in un futuro a medio termine: più nello specifico, si tratterà di una berlina e di “Una terza vettura”. Per tutti e tre i nuovi modelli, elemento in comune sarà una delle nuove piattaforme in via di sviluppo: una “base” i cui lavori di realizzazione sono programmati per concludersi entro settembre 2016, quando cioè arriverà la prima Aston Martin allestita sulla nuova piattaforma. Ma andiamo con ordine. Dei due nuovi modelli, molto già si sa, trattandosi della superberlina Lagonda Taraf (in un primo tempo pensata esclusivamente per i mercati del medio oriente e, poi, indirizzata a una commercializzazione globale), e la Vulcan, hypercar pensata per impieghi in pista. Oltre allo sviluppo delle nuove piattaforme, che sarà attuato anche grazie a nuovi investimenti da parte degli azionisti – in primo luogo il fondo di private equity Investindustrial di Andrea Bonomi gli apporti di Daimler che possiede il 5% delle quote capitale Aston Martin – la factory di Gaydon svilupperà ulteriormente gli attuali V8 AMG forniti da Mercedes nonché il V12 che fa parte delle proposte alto di gamma per Aston Martin.
Il futuro a breve-medio termine per Aston Martin si presenta piuttosto complesso: nei prossimi mesi aggiungeremo nuovi dettagli alla strategia industriale che si prepara ad essere messa in campo dai vertici di Gaydon.