Seat ha presentato la versione a trazione integrale della sua Alhambra dotata del propulsore 2.0 TDI da 140 cavalli.
Seat ha presentato la versione a trazione integrale della sua Alhambra dotata del propulsore 2.0 TDI da 140 cavalli.
Seat sta per lanciare la versione a trazione integrale della sua monovolume, la Alhambra, che secondo quanto comunicato dalla casa produttrice assicurerà un piacere di guida degno dello spirito sportivo che il gruppo Volkswagen intende da anni inculcare al marchio iberico.
La Seat Alhambra 4WD promette infatti un comportamento neutro e in grado di assicurare un certo piglio sportivo, anche grazie al 2.0 TDI da 140 cavalli abbinato al cambio manuale a sei marce cui è dotata, un’accoppiata che le permette di arrivare a toccare una velocità massima di 191 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,4 secondi.
I consumi si attestano su una media di 6 litri ogni 100 chilometri percorsi, con un livello di emissioni di CO2 pari aa 258 grammi per chilometro, merito anche e soprattutto del pacchetto Ecomotive, che comprende una serie di accorgimenti come il sistema di recupero dell’energia in fase di frenata, il sistema Start&Stop e il convertitore catalitico SCR (Selective Catalytoc Reduction) esclusivo di Seat.
Ma a rappresentare il vero motivo di interesse di questa inedita versione è la presenza del sistema di trazione integrale con frizione Haldex, montato insieme al differenziale posteriore in modo tale da assicurare una migliore distribuzione dei pesi tra i due assi. Si tratta di un sistema idraulico a controllo elettronico che aiuta a fornire costantemente il massimo della trazione in rapporto al tipo di fondo stradale su cui la vettura si trova impiegata, migliorando l’aspetto della sicurezza grazie al funzionamento integrato con i sistemi ESP e ABS, il cui intervento risulta così più omogeneo.
Il resto della Seat Alhambra rimane comunque invariato, confermando le doti di questa vettura, apprezzata dal pubblico per il suo comfort e la versatilità, senza penalizzare eccessivamente la maneggevolezza che sembra essere diventata una dote imprescindibile anche per i modelli che nascono con ben altre velleità come può essere appunto una monovolume.