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Arriva l’Alcolock: 2.000 euro per accendere l’auto. Ma è davvero utile?

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 24 mar 2025
Arriva l’Alcolock: 2.000 euro per accendere l’auto. Ma è davvero utile?
Il decreto Alcolock introduce costi elevati e limitazioni tecniche, penalizzando famiglie e veicoli datati. Scopri i dettagli e le critiche.

Il decreto Alcolock, recentemente introdotto dal Ministero dei Trasporti, punta a contrastare la guida in stato di ebbrezza imponendo l’uso di un dispositivo che impedisce l’avvio del motore se rileva alcol nel respiro del conducente. Tuttavia, questa misura, seppur ben intenzionata, sta sollevando numerosi interrogativi e critiche.

Uno dei principali ostacoli riguarda il parco auto italiano, caratterizzato da un’età media di 12,8 anni e con circa il 22% dei veicoli che supera i 19 anni. La compatibilità tecnica dell’Alcolock con vetture datate è limitata, costringendo molte famiglie a valutare la sostituzione del proprio mezzo, un onere economico non indifferente. Inoltre, i costi dell’Alcolock sono significativi: si stimano circa 2mila euro per l’installazione, cui si aggiungono spese per manutenzione, taratura e materiali di consumo.

Un altro punto critico è l’accessibilità dell’installazione. L’articolo 5 del decreto prevede che solo tecnici autorizzati dal produttore possano effettuare l’operazione, una limitazione che, secondo Federcarrozzieri, rappresenta una violazione delle norme sulla concorrenza e potrebbe ulteriormente aumentare i costi per gli utenti.

Non meno rilevante è l’impatto sull’uso familiare dei veicoli. L’Alcolock richiede che chiunque utilizzi l’auto mantenga un tasso alcolemico pari a zero, anche se non ha precedenti per guida in stato di ebbrezza. Questo crea potenziali disagi per le famiglie che condividono l’auto.

Dal punto di vista tecnico, l’installazione del dispositivo varia a seconda del modello del veicolo. Nei mezzi più semplici, funziona come un relè bloccante, mentre nelle auto moderne si integra con sistemi complessi come la centralina o il CAN bus, complicando ulteriormente l’adattamento su veicoli più datati.

Il decreto è attualmente all’esame dell’Unione Europea, e il dibattito è aperto su possibili modifiche che rendano questa misura più equa e accessibile. La sicurezza stradale è una priorità, ma è fondamentale bilanciare le esigenze di prevenzione con quelle di equità e sostenibilità economica per i cittadini.

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