Proseguono i rincari dei carburanti sul mercato internazionale con ripercussioni su tutta la rete, no-logo compresi.
Proseguono i rincari dei carburanti sul mercato internazionale con ripercussioni su tutta la rete, no-logo compresi.
I rincari di una settimana fa avevano portato la benzina verde (in modalità servito) a sfiorare il prezzo di 1,8 euro al litro, quelli di questo weekend l’hanno spinta ben oltre tale soglia.
«I prezzi internazionali di benzina e gasolio continuano a salire (a livelli record per quanto riguarda la verde intorno ai 630 euro per mille litri, mentre il diesel si avvicina sempre più a quota 700)», spiega Staffetta Quotidiana, «e nelle pompe è stato un fine settimana all’insegna dei rialzi. Quasi tutte le compagnie hanno ritoccato all’insù i prezzi consigliati».
Ad aumentare per prima i prezzi nei distributori è stata Eni, con una media di 1,801 euro/litro (+0,6 centesimi), che arriva anche a 1,9 euro/litro nelle regioni in cui pesano di più le accise. Sale anche il diesel, che si attesta tra 1,74 e 1,77 euro/litro.
A fare le spese della situazione dei mercati internazionali inoltre la convenzione dei distributori “no logo”: i prezzi delle loro pompe si avvicinano sempre di più a quelli dei marchi tradizionali.
Nel dettaglio, i prezzi medi della benzina vanno dall’1,799 euro/litro di Shell all’1,806 di Ip e Tamoil con i no-logo a 1,736; per il diesel si passa dall’1,736 euro/litro di Ip all’1,743 di Tamoil e no-logo a 1,647. Resta invece stabile il Gpl, a 0,789 euro/litro da Shell, 0,804 da Q8 e 0,757 negli impianti no-logo.