Con l’ok del Tribunale di New York finalmente si celebra il matrimonio fra Fiat e Chrysler. Marchionne AD del nuovo Chrysler Group LLC
Con l’ok del Tribunale di New York finalmente si celebra il matrimonio fra Fiat e Chrysler. Marchionne AD del nuovo Chrysler Group LLC
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Dopo il via libera ottenuto dalla Corte Suprema, Chrysler e Fiat non hanno perso tempo e in giornata hanno concluso l’accordo già annunciato il 30 Aprile dopo aver ottenuto il placet dell’Amministrazione Obama.
L’approvazione del Tribunale di New York dà il “la” alla creazione della nuova Chrysler, che conterà su Fiat come partner tecnologico. Con il cambio di denominazione sociale la Chrysler LLC diventa da oggi Chrysler Group LLC, una variazione magari impercettibile che però cela una grande differenza: la nuova società possiede tutti i beni della precedente, ma è priva di determinati debiti e altre passività che avrebbero impedito al costruttore di Auburn Hills di sopravvivere autonomamente.
Come anticipato Robert Kidder (ex Presidente di Duracell) verrà nominato al più presto Presidente dal nuovo CdA, mentre Sergio Marchionne è già stato nominato Amministratore Delegato.
“Sin dall’inizio, eravamo decisi a fare di quest’alleanza un passo fondamentale per risolvere i problemi che affliggono l’industria dell’auto. D’ora in avanti, lavoreremo alla definizione di un nuovo modello di riferimento per le aziende automobilistiche che vogliano produrre utili“, ha dichiarato Marchionne.
La nuova Chrysler sarà guidata da un Consiglio di Amministrazione composto da tre amministratori nominati da Fiat, tra i quali Sergio Marchionne in qualità di AD, quattro nominati dal Dipartimento del Tesoro statunitense, uno dal Governo canadese e uno dall’United Auto Workers’ Retiree Medical Benefits Trust, l’associazione volontaria di ex dipendenti (Veba, secondo la normativa USA) che sarà azionista di maggioranza con il 55% del capitale.
Chrysler Group ha assegnato ad una controllata di Fiat una quota del 20% della partecipazione nella nuova società, quota che potrà salire al 35% al raggiungimento degli obiettivi fissati con l’accordo del 30 Aprile e raggiungere la maggioranza se nel frattempo verranno saldati tutti i debiti con il Ministero del Tesoro USA, al quale andrà l’8%. Al Governo canadese spetta invece il 2%.
Per Chrysler e Fiat si aprono così nuove prospettive, anticipate dallo stesso AD del Lingotto: “Partendo dalla cultura di innovazione di Chrysler e dalla tecnologia e know-how di Fiat, intendiamo ampliare il portafoglio prodotti di Chrysler sia in Nord America sia negli altri mercati. Le attività della Chrysler rilevate dalla nuova società, ferme durante questo periodo, sono già o saranno presto nuovamente operative, ed è già iniziato il lavoro per sviluppare vetture ecologiche, a basso consumo e di alta qualità, che saranno le caratteristiche distintive dei nuovi prodotti del gruppo Chrysler“.
Accanto a sé, in qualità di vice e consulente, Marchionne avrà Jim Press con il compito di accompagnare il nuovo management in questa fase di transizione. Per quanto riguarda la ristrutturazione Marchionne ha già anticipato che verranno mantenuti i quattro marchi che compongono la vecchia Chrysler. Alla guida di Jeep c’è Michel Manley, per Dodge Michel Accavitti, mentre da Fiat arriva Pietro Gorlier alla guida del reparto parti speciali Mopar. L’altro italiano che approda in Chrysler proveniente da Fiat è Gualberto Ranieri, che si occuperà della Comunicazione. Sempre proveniente da Torino, ma di passaporto inglese, Richard Palmer, che si occuperà delle finanze.