Dopo l’acquisto del 7% delle quote PSA da parte di General Motors, si fanno intense le voci di possibili accordi che vedono in mezzo anche Opel.
Dopo l’acquisto del 7% delle quote PSA da parte di General Motors, si fanno intense le voci di possibili accordi che vedono in mezzo anche Opel.
Si annunciano grandi manovre tra General Motors e il gruppo PSA dopo l’acquisizione del 7% delle quote azionarie del gruppo francese da parte della casa di Detroit, che si è così avvicinata all’azienda che raggruppa i marchi Citroen e Peugeot.
Stando a quanto scritto nei giorni scorsi da diverse testate, la collaborazione tra americani e francesi potrebbe avere interessanti sviluppi nei prossimi mesi con il coinvolgimento di Opel. La casa di Russelsheim presenta conti in rosso e vendite in calo e rappresenta uno dei problemi che i vertici General Motors sono chiamati a risolvere.
Le ultime indiscrezioni indicano che proprio i lavori in tal senso vedrebbero protagonista il partner europeo PSA. Le opzioni sul tavolo sono tante e vanno dalla cessione di Opel a PSA, come suggerito da diversi osservatori del mercato, passando per la creazione di una joint venture paritaria nella quale far confluire le attività di Opel, in modo da ottimizzare le sinergie tra i vari marchi e alleggerire l’impatto che le perdite della divisione europea hanno sulle casse di General Motors. Un’altra possibilità sarebbe invece l’acquisizione di Peugeot da parte degli americani.
La questione resta quindi aperta, anche perché sono tanti i punti da chiarire. Innanzitutto andrebbe stabilito il ruolo e il peso, anche a livello di investimenti, che General Motors avrebbe nell’eventuale nuova società, ma a contare sarebbe senza dubbio la volontà della famiglia Peugeot, che controlla il 25,3% del capitale di PSA e che più volte in passato si è detta contraria a cedere il controllo dell’azienda. Infine, non mancano le implicazioni politiche dovute alle richieste del governo francese, il quale non ha mai nascosto l’obiettivo di tutelare l’occupazione negli stabilimenti locali e la stessa nazionalità del costruttore, definito uno degli orgogli dell’industria transalpina.
Al momento dai diretti interessati, appositamente interpellati dalla stampa, non sono arrivati commenti né smentite. In ogni caso, secondo i bene informati, una decisione dovrebbe essere presa entro la fine dell’anno.