Nell’incontro con Governo e sindacati Marchionne ha illustrato i piani di medio periodo. A Termini Imerese stop alla produzione di auto dal 2011
Nell’incontro con Governo e sindacati Marchionne ha illustrato i piani di medio periodo. A Termini Imerese stop alla produzione di auto dal 2011
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Governo, istituzioni regionali e organizzazioni sindacali a confronto con Fiat. Oggi a Palazzo Chigi Sergio Marchionne ha fatto il punto sulla situazione del Gruppo da lui guidato affermando “Noi abbiamo una convinzione che è insieme un invito. Non si può immaginare una Fiat senza forti radici in Italia. Lo diciamo da anni: Fiat fa parte di questo Paese, è un pezzo importante della sua storia e vogliamo che resti un pezzo importante del suo futuro“.
L’AD di Fiat ha illustrato l’attuale situazione ed esposto i programmi industriali di medio periodo, con particolare riferimento agli stabilimenti italiani, come più volte richiesto nelle passate settimane dai lavoratori. Di fronte al calo della domanda, che per il costruttore italiano nei primi cinque mesi del 2009 è rimasto comunque limitato al 3,8% (con una quota di mercato salita al 9,3%) a fronte di un mercato europeo in flessione del 12,8%, Fiat indica un eccesso di produttività intorno al 35%.
Lo stabilimento che dovrà essere maggiormente ridimensionato è quello di Termini Imerese, che attualmente occupa circa 1400 lavoratori, per il quale è previsto il proseguimento della produzione della Lancia Y fino al 2011, ma dall’anno successivo non vi verranno prodotte più automobili, destinando l’impianto ad altre attività per le quali sarà necessario rivedere l’Accordo di Programma.
Al termine dell’incontro Raffaele Bonanni e Guglielmo Epifani hanno dichiarato la propria preoccupazione anche per Pomigliano d’Arco, per il quale rimane confermata la produzione della Alfa 159 berlina e sport wagon (con motori Euro 5) e il suo proseguimento oltre il 2010. Sempre nello stabilimento campano viene confermata l’Alfa 147 e GT fino al 2010, al cui termine del ciclo sarà comunque prevista una successiva assegnazione di una nuova piattaforma per uno o più modelli.
Il leader della CGIL ha dichiarato che il quadro di Marchionne “è troppo generico” chiedendosi “Cosa vuol dire che (a Termini Imerese, NDR) non si produrrà più l’auto? E’ una definizione troppo generica“, pur riconoscendo che “ci vuole collaborazione dei dipendenti ma anche dell’azienda, così come è necessario che il governo segua la questione mettendo in campo gli ammortizzatori“. Per Bonanni della CISL “Non possiamo mettere in conto di depotenziare gli stabilimenti del meridione, in particolare di Napoli e Palermo“.
Diversa la situazione a Mirafiori (dove si continuerà a produrre Punto Classic, Multipla, Musa, Idea e Alfa MiTo in versione MultiAir da Settembre 2009), Melfi (avvio produttivo nuova Punto EVO; conferma produzione Grande Punto), Cassino (conferma produzione Bravo, Delta e Croma; avvio produzione nuova Alfa del segmento C nel 2010) e Sevel Val di Sangro (dove rimarrà in produzione il Ducato).
“Mantenere gli equilibri occupazionali, di fronte all’emergenza che stiamo vivendo nei mercati, non è un compito facile. Le iniziative produttive delle quali abbiamo parlato oggi possono garantire in parte questo obiettivo, ma devono anche essere sostenibili dal punto di vista finanziario“, ha dichiarato Marchionne, aggiungendo “Allo stesso modo, ci sono altri elementi di pari importanza. Penso al fatto di poter contare su eco-incentivi in Europa che abbiano una reale efficacia di stimolo della domanda.
Penso al riconoscimento della cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, che diventa indispensabile per gestire senza traumi le temporanee fermate produttive e i necessari processi di riorganizzazione, ai quali l’andamento della domanda ci costringe. Penso anche al rigoroso contenimento dei costi di struttura e alla possibilità di rispondere con tempestività alle richieste del mercato“.