Una ricerca dell’ASAPS sulla situazione dall’introduzione della patente a punti indica tante infrazioni ma pochi punti decurtati
Una ricerca dell’ASAPS sulla situazione dall’introduzione della patente a punti indica tante infrazioni ma pochi punti decurtati
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Gli italiani e la patente a punti: un rapporto “contrastato” ma ricco di escamotages. Secondo un rapporto puibblicato in questi giorni dall’ASAPS (Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale), che ha esaminato le statistiche dei primi sei anni dall’entrata in vigore della patente a punti, questa ricorrenza serve per tastare il polso al rapporto fra gli automobilisti “nostrani” e le contravvenzioni che, oltre a un’ammenda pecuniaria, contemplano la decurtazione di alcuni punti dal documento di guida.
Innanzitutto, qualche cifra: al 31 Marzo 2009, i punti prelevati dalle patenti dei 35 milioni 587 mila automobilisti “pizzicati” sono stati oltre 50 milioni (per la precisione: 50.174.111) da un ammontare di 12 milioni 635 mila contravvenzioni che riguardavano anche una sottrazione dei punti dalla patente.
Le più brave si sono rivelate le signore, “colpite” nel 23,5 per cento dei casi, mentre il 76,5 per cento dei punti è stato prelevato ai maschi. Facendo un semplice rapporto, in media ogni conducente è stato decurtato di 1,4 punti.
La nota curiosa, in questo mare di dati, è che solo l’1,7 per cento degli automobilisti che hanno subito una sottrazione di punti dalla propria patente ha deciso di frequentare i corsi di recupero previsti a suo tempo dal Ministero dei Trasporti: in cifre, gli automobilisti “pentiti e diligenti” sono stati appena 206 mila; e i punti recuperati solo 1 milione 327 mila.
Pochini, dunque. Il motivo? E’ presto detto, e va riscontrato in ciò che dice la Legge: dopo due anni di “buona condotta”, i punti persi vengono recuperati. In teoria, gli automobilisti che, dal 2003, hanno dovuto rifare tutta daccapo la trafila per ottenere di nuovo la patente sono stati pochi: meno di 100 mila.
Secondo l’ASAPS, si tratta di una esigua percentuale (0,28 per cento) che conferma come, nel caso della decurtazione dei punti dalla patente, le maglie legali siano larghe: continuano ad essere ancora tante le infrazioni sulla strada, ma i punti sottratti pochi: chi non è stato ancora “pizzicato”, in questi 6 anni ha accumulato altrettanti punti (due per ogni biennio); può dunque, per premio, “regalarsi” un superamento di quelli “pesanti” del limite di velocità (oltre 60 km/h), o un passaggio al semaforo rosso, o due guide in stato di ebbrezza: la patente sarebbe, in ogni caso, salva.