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Italiani pessimi automobilisti: lo dicono gli italiani stessi

Di Leopoldo Canetoli
Pubblicato il 6 lug 2009
Italiani pessimi automobilisti: lo dicono gli italiani stessi
Un sondaggio della compagnia assicurativa AXA rivela la percezione di se che hanno gli automobilisti italiani: poche virtù e molti difetti

Un sondaggio della compagnia assicurativa AXA rivela la percezione di se che hanno gli automobilisti italiani: poche virtù e molti difetti

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Gli italiani si considerano Santi e navigatori, ma pessimi automobilisti. Solamente il 19% pensa che in Italia si guidi meglio rispetto alle altre nazioni europee. Per il 49% degli intervistati gli automobilisti tricolori sono scarsi o pessimi.

Un sondaggio commissionato dal Gruppo AXA in nove Paesi europei (Belgio, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Svizzera) ha rivelato la scarsa considerazione che gli italiani hanno di se stessi come automobilisti: solo il 45% degli intervistati afferma che gli italiani guidano bene.

Un giudizio che contrasta con quello espresso nella media degli altri Paesi europei dove nel 66% dei casi si ottiene una valutazione positiva. Per il 37% degli intervistati italiani gli automobilisti del Bel Paese guidano peggio rispetto agli europei, e solamente il 19% esprime un giudizio opposto.

Nella classifica dei migliori automobilisti, gli italiani mettono al primo posto i tedeschi (16% di risposte), seguiti dagli svizzeri (8%) e dagli inglesi (7%). Gli europei hanno una considerazione piuttosto negativa degli italiani alla guida: nessuno tra i Paesi europei oggetto dell’inchiesta definisce gli italiani come automobilisti esperti, eccezion fatta per la Germania dove però solamente il 3% degli intervistati ritiene che nel nostro Paese si guidi bene. Comportamenti scorretti e tendenza a correre troppo forse le cause di questo giudizio severo.

Si conoscono le regole, ma non si rispettano. Gli automobilisti italiani conoscono quali sono i comportamenti da evitare: l’87% ritiene pericoloso guidare ad elevata velocità senza rispettare la distanza di sicurezza, l’85% parlare al cellulare senza auricolare o vivavoce, e l’84% reputa un rischio svoltare o superare senza segnalare. Valori leggermente più bassi si riscontrano sulla pericolosità del guidare dopo aver bevuto più di due alcolici (72%) o di viaggiare in città a 65 km/h (62%). Le percezioni relative agli elementi di pericolosità sono simili a quelle che si riscontrano negli altri Paesi europei.

Numerosi sono però gli automobilisti che dichiarano di assumere proprio i comportamenti ritenuti pericolosi: il 35% risponde al telefono senza auricolare mentre guida, il 14% non rispetta la distanza di sicurezza viaggiando a velocità elevate, il 19% si mette alla guida dopo aver bevuto più di due bevande alcoliche. Gli italiani, tra i Paesi europei, sono anche i più propensi a guidare senza cintura di sicurezza: lo fa il 36%, rispetto al 10% degli irlandesi o al 14% dei tedeschi.

Il nostro Paese, tra l’altro, è quello che reputa meno pericoloso non allacciare le cinture: comportamento considerato rischioso dall’81% degli intervistati, rispetto alla media europea dell’86%. Solamente i belgi ottengono lo stesso risultato.  Il 24% degli italiani, quasi uno su quattro, viaggia spesso – o qualche volta – in autostrada ad una velocità superiore a 160 km/h. Il 44% va ad oltre 65 km/h in città. Comportamenti considerati pericolosi rispettivamente dal 73% e dal 62% degli intervistati.

L’Italia è anche il Paese europeo dove quasi una persona su cinque, il 19%, è convinta che i limiti di velocità servano a sostenere le casse pubbliche con le contravvenzioni. Solamente il 60% pensa invece che le sanzioni siano uno strumento utile per prevenire gli incidenti stradali: la percentuale più bassa tra tutti i Paesi europei. In Slovacchia, ad esempio, il 75% degli intervistati ritiene che i limiti di velocità siano pensati per la sicurezza, convinzione condivisa anche dal 72% dei belgi e dei tedeschi.

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