Via libera dal Consiglio di Sorveglianza a 5 miliardi da parte della Qatar Holding. Dimissioni di Wendelin Wiedeking: al suo posto Michael Macht
Via libera dal Consiglio di Sorveglianza a 5 miliardi da parte della Qatar Holding. Dimissioni di Wendelin Wiedeking: al suo posto Michael Macht
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Un’assemblea straordinaria, la “resistenza” alla controffensiva da parte della Volkswagen, uno spiraglio in più dato agli arabi e le dimissioni “volontarie” del numero uno. E’ stata una notte di quelle che si fanno ricordare, quella trascorsa in casa Porsche.
Al termine di un’assemblea straordinaria che si è svolta la scorsa notte, infatti, il Consiglio di Sorveglianza della Casa di Stoccarda ha dato il proprio “via libera” a due iniziative che – secondo i piani – potrebbero rinforzarne i capitali in vista delle ultime fasi della contrattazione con la Volkswagen.
La prima decisione operata dal Consiglio del Marchio di Stoccarda è indirizzata alla finalizzazione dei contatti attualmente in corso fra il Consiglio di Amministrazione della Porsche e la Qatar Holding LLC (dei quali ci siamo già occupati nei giorni scorsi), che porterebbe all’ingresso del fondo mediorientale nei capitali della stessa Porsche: la decisione è stata un parere favorevole alla proposta di un aumento di capitale da 5 milioni di euro. Per questi motivi, non appaiono strane le dimissioni “volontarie” (e comunque nell’aria già da alcuni giorni) dei piani alti della Porsche.
La prima riguarda Wendelin Wiedeking, che ha lasciato, dopo 17 anni di servizio, l’incarico di Amministratore Delegato della Porsche. Il secondo nome è quello di Holger Haerter, Direttore Finanziario, che ha salutato per sempre la Casa di Stoccarda. Il nuovo Amministratore Delegato della Porsche sarà l’attuale Responsabile di Produzione Michael Macht.
Wiedeking, arrivato alla Porsche nel 1992, resterà famoso per essere il dirigente che, alla fine del 2005, ha dato il “fischio d’inizio” a una delle più clamorose scalate nella storia dell’automobilismo: quella operata dalla Porsche ai capitali della Volkswagen, il primo Marchio europeo per dimensioni e volume d’affari.
Un piano ambizioso, che avrebbe dovuto portare al 75 per cento le quote di Stoccarda nei libri mastri di Wolfsburg, ma che si è fermato al 51 per cento a causa, prima di tutto, dell’enorme indebitamento che questa operazione ha causato alla Porsche: 10 miliardi di euro, che verrebbero in parte “appianati” con l’ingresso della Qatar Holding.
A questo bisogna aggiungere la lotta interna tra le famiglie legate alla Porsche: i Porsche, appunto, che compaiono nel Consiglio di Sorveglianza di Stoccarda; e i Piech che hanno in Ferdinand (figlio di Louise Porsche) la guida al Consiglio di Sorveglianza della Volkswagen.
Per il momento, a fregarsi le mani è Wendelin Wiedeking: l’ormai ex numero uno della Porsche si ritira con una buonuscita di 50 milioni di euro: ben lontana dai 100 dei quali alcune “voci di corridoio” favoleggiavano nei giorni scorsi. Lo stesso Wiedeking ha fato sapere attraverso una nota ufficiale che 25 milioni di euro (la metà della sua buonuscita) andranno a favore di un’organizzazione di beneficenza che verrà creata col supporto dei rappresentanti sindacali.
Altri 500.000 euro per uno andranno a tre fondi di solidarietà per giornalisti indigenti: il Landespresse Baden-Württemberg e.V., Hamburger Presse e il Verein Kollegenhilfe niedersächsischer Journalisten e.V. La nota di Wideking si conclude con una chiusura che può essere letta in chiave “autarchica”: “Oltre a tutto ciò investirò in progetti finalizzati a creare lavoro in Germania. E pagherò le mie tasse in Germania con oltre metà dei miei guadagni che verranno trasferiti allo Stato“.