General Motors: multa record per i mancati richiami
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Il colosso americano è stato sanzionato per aver ritardato una campagna di richiamo.
Ammonta a ben 35 milioni di dollari la multa che il Dipartimento dei Trasporti USA ha inflitto a General Motors. La casa automobilistica di Detroit è stata riconosciuta colpevole di aver taciuto la difettosità di alcuni suoi modelli, facendo passare anni prima di attivare un richiamo che ha visto protagoniste 2,6 milioni di vetture.
A pesare sul giudizio è stata la gravità dei problemi tecnici che sono stati insabbiati, dato che i difetti riscontrati in diversi modelli del gruppo hanno portato alla morte di 13 persone. In conferenza, il segretario ai Trasporti Anthony Foxx ha dichiarato: “Nessuno è perfetto. Ma quello che non possiamo tollerale è che una società sia informata dei pericoli esistenti e non dica nulla. Il silenzio può uccidere”.
I pericoli a cui Foxx ha fatto riferimento sono relativi a dei problemi che in certi casi hanno portato al mancato funzionamento dell’airbag, con pesanti ripercussioni sulla [glossario slug=”sicurezza-passiva”] in caso di incidente.
Le indagini hanno accertato che gli ex-vertici del costruttore erano a conoscenza del difetto dal 2009, ma hanno preferito mantenere il silenzio per anni, arrivando al richiamo solamente lo scorso mese di febbraio. Per questa ragione a GM è stato inflitto il massimo della pena prevista per i casi di questo tipo, stabilendo il record della multa più elevata che sia stata mai comminata ad una casa automobilistica per delle omissioni in fase di richiamo.
Per rispondere alle accuse di autorità e opinione pubblica, General Motors ha avviato nelle passate settimane una profonda revisione delle proprie politiche per la sicurezza, garantendo una gestione più trasparente della difettosità e una maggiore velocità nell’effettuazione dei richiami che dovessero rendersi indispensabili.
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