Il ministro dei Trasporti tedesco indica che su 800.000 vetture nelle quali VW aveva sottostimato le emissioni di CO2, 98.000 sono a benzina.
Il ministro dei Trasporti tedesco indica che su 800.000 vetture nelle quali VW aveva sottostimato le emissioni di CO2, 98.000 sono a benzina.
La vicenda sulle emissioni inquinanti che ha interessato Volkswagen si allarga ai motori a benzina. Il ministro tedesco dei Trasporti, Alexander Dobrindt, ha appena annunciato che i dati falsati sui valori delle emissioni di Co2 riguardano anche 98.000 auto a benzina.
L’annuncio dato alla Camera Bassa del Parlamento da parte del rappresentante del Governo di Berlino segue di qualche ora la notizia, diffusa nella tarda serata di ieri dalla stessa Volkswagen, che ammetteva di avere sottostimato i livelli di emissioni del diossido di carbonio su un quantitativo di circa 800.000 vetture vendute in Europa. Sulle prime, i vertici di Wolfsburg avevano indicato che si trattasse per lo più di modelli a gasolio; l’aggiunta delle 98.000 unità a benzina è degli ultimi minuti. Immediato anche l’annuncio, sempre per voce diel ministro Dobrindt, sulla necessità di sottoporre a nuovi controlli sulle emissioni tutti i modelli del Gruppo Volkswagen: “Il problema andrà eliminato, e non dovrà esserci alcun onere a carico dei consumatori”, ha sottolineato il ministro dei Trasporti, il quale aggiunge che le emissioni di Co2 che Volkswagen avrebbe sottostimato si convertiranno in tasse più elevate per i proprietari delle vetture “incriminate”: i costi in eccedenza saranno a carico della stessa Volkswagen.
Già quantificati, da parte di Volkswagen, i costi da sostenere in più: si tratterebbe di 2 miliardi di euro. Nel frattempo, sul fronte dei mercati finanziari, immediata la reazione in Borsa, dove dopo le 16,30 il titolo Volkswagen ha ceduto di oltre l’8%.