Per invogliare le Case costruttrici a partecipare, il presidente di BolognaFiere Franco Boni pronto ad accoglierle gratis.
Per invogliare le Case costruttrici a partecipare, il presidente di BolognaFiere Franco Boni pronto ad accoglierle gratis.
I vertici di BolognaFiere cercano in tutti i modi di garantire lo svolgimento del Motor Show 2016, anche con l’offerta di stand gratuiti alle Case auto per invogliarle a partecipare alla manifestazione: una proposta che ha del clamoroso, quella annunciata nelle scorse ore da Franco Boni, presidente di BolognaFiere, in vista dell’edizione 2016 della kermesse, in programma dal 3 all’11 dicembre.
Nemmeno un euro, in estrema sintesi, sarà richiesto ai marchi automotive per partecipare al Motor Show 2016. La dichiarazione del numero uno di BolognaFiere è stata avanzata durante un’audizione pubblica convocata nel capoluogo emiliano per discutere la questione relativa ai 123 licenziamenti, avviati dalla Fiera bolognese, di dipendenti part time.
I taccuini de La Repubblica Bologna riportano che la decisione di “regalare” gli stand alle Case auto, a detta dello stesso Boni, è giunta “Dopo avere trascorso qualche notte insonne”. Il percorso del Motor Show 2016, dunque, “È tutto in salita”: in seguito all’annullamento dell’edizione 2015, la kermesse programmata per dicembre sarebbe dunque da affrontare “in perdita” per la società. Da qui la possibilità di concedere gratuitamente gli spazi espositivi alle Case automobilistiche, con l’obiettivo di convincerle a prendere parte alla rassegna.
La conferma dell’effettuazione del Motor Show 2016 era arrivata all’inizio di luglio da Rino Drogo, che lo scorso 1 aprile ha preso in mano le redini del Salone bolognese. In quell’occasione, il neo – direttore aveva specificato che il Motor Show 2016 non sarà “Un salone dell’auto in senso ‘tradizionale’, ma una kermesse studiata per un pubblico di appassionati: non domandate quante anteprime saranno presentate, né quali novità verranno portate in esposizione, perché questo è un metodo di valutazione per eventi di vecchio stampo”.
Una anticipazione che, del resto, ha confermato l’allure “alternativo” che la filosofia originaria del Motor Show porta in dote rispetto agli altri Saloni europei dell’auto (Ginevra, Francoforte, Parigi, più orientati verso un’ottica di prodotto): l’idea del Motor Show è di un evento che punta tutto sullo spettacolo e sulle emozioni, sulla passione che accomuna milioni di enthusiast di auto e moto.
Tuttavia, non di sola passione si vive. Dopo l’andamento altalenante degli ultimi anni (come ha indicato il presidente, le edizioni più recenti del Motor Show “O sono state un ‘flop’ oppure sono state cancellate”), Franco Boni ha indicato, davanti alla Commissione comunale, le motivazioni che hanno portato ai licenziamenti (finora congelati fino a settembre) di 123 dipendenti part time: ore di lavoro pagate ai dipendenti 107.000 su 54.000 realmente necessarie, fatturato diminuito tra il 2012 e il 2015 (anche a causa dei ridotti spazi espositivi: da 592.000 a 454.000 metri quadri) da 64 a 56 milioni di euro. “Numeri che impongono delle decisioni”, riporta La Repubblica Bologna, e che si accompagnano a un “taglio” delle società partecipate da 23 a 12 che porterebbe un risparmio di 500.000 euro da sommare ad oltre 2 milioni di euro eliminati attraverso tagli alle consulenze e al “dimezzamento” dei dirigenti.
Assisteremo dunque ad un Motor Show con il freno a mano tirato? Le premesse non sono rosee, tuttavia più avanti si saprà se l’invito rivolto alle Case auto di potere partecipare gratuitamente all’edizione 2016 della rassegna bolognese sarà accolto con favore.