No agli autovelox quando “il valore della gara viene determinato con una percentuale sugli incassi delle future infrazioni rilevate”
No agli autovelox quando “il valore della gara viene determinato con una percentuale sugli incassi delle future infrazioni rilevate”
Una sentenza della Cassazione ha stabilito che sono irregolari, per abuso d’ufficio, gli appalti offerti a ditte private per l‘installazione nei territori comunali di apparecchi autovelox quando il valore della gara viene determinata “con una percentuale sugli incassi delle future infrazioni rilevate”.
La sentenza ha confermato anche il sequestro degli autovelox di una ditta che riforniva di strumenti per la rilevazione della velocità i comuni campani di Pastorano e Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta.
La Suprema Corte ha così respinto il ricorso presentato contro il sequestro degli autovelox depositato dal legale rappresentante della ‘Soes’, che sosteneva che il bando di gara era regolare, in quanto per il Comune di Pastorano, nel giro di 3 anni, si presumevano 90.000 euro in multe, cifra sotto la soglia comunitaria, e per quello di Pignataro Maggiore, un importo di 2 milioni di euro più iva per cinque anni.
Il rappresentante della ditta, chiedendo il dissequestro delle ‘macchinette’, faceva presente che i verbali delle infrazioni sarebbero stati sottoscritti alla presenza di un vigile urbano “in un contesto nel quale l’assistenza tecnica dell’operatore privato costituiva elemento di più sicura garanzia”.
Secondo la Cassazione, l’accertamento delle infrazioni al codice della strada “costituisce un servizio di polizia stradale non delegabile a terzi” e le apparecchiature utilizzate “devono essere gestite direttamente dagli organi di polizia stradale e devono essere nella loro disponibilità”.
Ed eccoci al budget per la fornitura degli apparecchi: la Corte rileva che essi hanno una “finalità preventiva, e non repressiva o di finanziamento pubblico o lucro privato. Pertanto determinare il costo del noleggio delle apparecchiature in base agli importi delle multe è un parametro “contrario ai principi della Costituzione” che parlano di buon andamento ed imparzialità della Pubblica amministrazione.
In conclusione, sono messi al bando gli autovelox i cui costi giornalieri, che divengono incasso per la ditta appaltatrice, lievitano con il crescere del numero delle contravvenzioni.