Dal 2003 a oggi, sono stati sottratti agli italiani 58 milioni di punti: soltanto 1,642 a testa in sei anni e mezzo!
Dal 2003 a oggi, sono stati sottratti agli italiani 58 milioni di punti: soltanto 1,642 a testa in sei anni e mezzo!
Ricordate? Era l’afosa estate del 2003 e in Italia entrò in vigore una novità apparentemente destinata a rivoluzionare il modo di guidare di tutti noi: la patente a punti. All’inizio fu accolta con “timore” e curiosità, e i primi risultati positivi si videro subito in termini di riduzione di incidenti automobilistici.
Ma dopo quasi sette anni, l’ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale – tira un po’ le somme, rivelando che, a oggi, il meccanismo non è poi così efficace. Ne parla il Presidente dell’Associazione, Dott. Giordano Biserni, snocciolando i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: a fine dicembre scorso, i punti totali decurtati in questi anni risultavano 58.467.823.
Considerando che vanno spalmati sui oltre 35 milioni di patenti attive, facendo una media ne esce che ogni patentato ha perso circa 1,642 punti, cioè appena 0,25 punti all’anno a testa! A causare la sottrazione dei punti sono state 14.371.554 infrazioni: il rapporto violazioni/conducenti si attesta a 0,40 che, in 6 anni e mezzo, fanno uno 0,06 di media annuale.
Da queste prime cifre non si può certo dire che la mannaia della patente a punti sia andata giù pesante sugli italiani. Se poi si aggiunge la facilità con cui si possono recuperare i punti patente e la relativa difficoltà nel perderli, osserva Biserni, allora il meccanismo va forse rinnovato e reso più efficiente.
Infatti, i conducenti che hanno portato a termine i corsi di recupero dal 2003 ad oggi sono solo l’1,6% – 230.946 – di quelli che avevano perso punti e il totale dei quelli recuperati è altrettanto ristretta: 2,5% (1.487.636 sui 58 totali).
Curiosando poi più nel dettaglio fra queste cifre, emerge che una buona fetta dei punti sottratti appartiene alla fascia di età 20-24 anni (2,346 punti cadauno), seguita a ruota da quella 25-29 (2,308). Solo 1,543 punti per ogni 40-44 enne e 1,403 per i 50-54enni. Gli over 65 sono i più virtuosi con 1,199 punti sottratti a testa.[!BANNER]
Fra uomini e donne, il gentil sesso si rivela quella più reticente a cedere il proprio bagaglio punti: solo il 24,02% contro un 75,98% di punti sottratti ai maschi. E non perché c’è un maggior numero di patenti maschili giacché siamo al 57,27% contro il 42,73% delle lady.
Per quanto riguarda invece la tipologia di reati più sanzionata con questo sistema, in testa troviamo l’eccesso di velocità seguita dal mancato allacciamento delle cinture, il passaggio con il semaforo rosso e l’uso del cellulare durante la marcia.
In conclusione, il proposito era buono ma forse in quest’arco di tempo l’applicabilità di tale meccanismo sanzionatorio si è indebolita. La soluzione potrebbe stare in una presenza più “fisica” sulle strade da parte delle forze dell’ordine, coadiuvate, e non semplicemente sostitute, da una tecnologia elettronica (autovelox, tutor…) tanto più efficace quanto meno privata dell’intervento umano.