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Semafori truccati: chiuse le indagini con 35 comuni coinvolti e 38 indagati

Di Andrea Tomelleri
Pubblicato il 27 apr 2010
Semafori truccati: chiuse le indagini con 35 comuni coinvolti e 38 indagati
Avvisi di chiusure delle indagini per i 38 indagati dell'inchiesta sui T-Red, i semafori truccati, partita da un esposto dei cittadini di Segrate

Avvisi di chiusure delle indagini per i 38 indagati dell’inchiesta sui T-Red, i semafori truccati, partita da un esposto dei cittadini di Segrate

Più di trenta comuni coinvolti, quattro sindaci e una quindicina di comandanti della polizia locale indagati. Si è conclusa oggi, con la notifica degli avvisi di chiusura delle indagini da parte della Guardia di Finanza, la prima fase dell’inchiesta sui cosiddetti T-Red, i semafori che servivano alle amministrazioni comunali per fare cassa piuttosto che per garantire la sicurezza dei cittadini.

In totale le persone indagate sono 38, che dovranno rispondere di associazione per delinquere, truffa, abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Sparse sull’intero territorio nazionale le municipalità interessate: dalle province di Milano, Como, Varese, Lodi, Mantova, Torino e Novara, passando per Verona, Rovigo, Bologna, Modena, Ferrara, Livorno, Pisa, Firenze e Pistoia, si arriva fino a Viterbo, Caserta e Benevento.

L’inchiesta sta cercando di fare chiarezza su due aspetti: da una parte ci sono le migliaia di multe notificate ai cittadini dalle amministrazioni indagate grazie ai semafori “truccati,” che presentavano il tempo del giallo spesso inferiore ai 4 secondi. Dall’altra ci sono le gare di appalto poco chiare, per non dire pilotate, che vedevano vincere aziende che non avevano la convenzione per i T-Red e che poi guadagnavano il 25,1% su ogni multa incassata. Gli ignari automobilisti, insomma, secondo l’accusa erano dunque diventati una gallina dalle uova d’oro per sindaci e imprenditori.[!BANNER]

Tutta la vicenda è partita da un esposto dei cittadini del Comune di Segrate, che avevano verificato irregolarità negli impianti semaforici installati sul territorio comunale. Oggi il sindaco Adriano Alessandrini è accusato di abuso d’ufficio in concorso con il comandante e il vice-comandante della polizia locale: con il “trucchetto del giallo” il comune avrebbe incassato indebitamente più di 2,4 milioni di euro in multe ai cittadini.

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